Natale 2021

DI GIOVANNI BOGANI

Continuo, mamma, a camminare un po’ con te. A fare questi ultimi passi con te. La cosa migliore che mi sta capitando, in questo Natale di incertezza, di paura diffusa e taciuta da tutti. Dove tutti, però, continuiamo ad affollare le strade del centro. Tu vedessi, oggi, che folla.

Il buio del solstizio d’inverno illuminato a giorno dalle decorazioni natalizie. Tutta la città sembra un albero di Natale. Stelle filanti di luci gialle scendono giù nella via delle grandi vetrine.

Chissà quanto hanno speso per illuminare il centro, per illuminare di viola il forte sulla collina. Chissà se qualcuno, nel freddo nero di questi giorni, muore dormendo sul marciapiede.

E poteva essere scaldato con una di queste stelle filanti che cadono giù, a rendere più bello il palazzo di Ferragamo, già così bello di suo. Chissà se quello che dorme nella rientranza del cinema Apollo, chiuso da quarant’anni, infagottato in un mucchio di stracci, domani si sveglia o no.

Chissà se sono davvero necessarie, queste luci. Chissà quanto bisogno abbiamo di fare festa, di comprare, comprare, comprare, riempirci di pacchi le mani, gli avambracci, i gomiti, tutti noi ecologisti, ambientalisti, green e inclusivi, che sfioriamo col piede la testa di quella donna inginocchiata, la testa a toccare terra e le mani giunte, immobile.

Chissà che enorme bisogno abbiamo di scarpe, pantaloni nuovi, televisori da 65 pollici, gioielli, giacconi invernali, ma non per proteggerci dal freddo: per quello scopo bastava il giaccone dell’anno scorso, e dell’anno prima.

No. Questi, che compriamo oggi, ci proteggono dalla paura di non aver consumato, di non aver preso parte alla festa, alla grande festa collettiva di questi giorni, soltanto un po’ sciupata da qualche grammo di paura.

Paura per un virus strano che ci ha fatti diventare ancora più categorici e violenti, Guelfi e Ghibellini, vax e no vax, categorici e feroci.

E ci ha tenuti ancora più di prima sospesi fra la vita e la morte. Come hanno fatto le stragi nei treni, l’Aids, gli aerei contro le Torri gemelle.

Però le strade del centro, vedessi mamma, in questi giorni di Natale esplodono di gente tutta appiccicata, che ci vogliono i vigili lì in mezzo, a guardarci in questo nostro sciamare vociante e trionfale, tutti con le borse in mano, tutti con i nostri bei cappotti nuovi.

Tutti vestiti di nuovo, come le brocche del biancospino.

Immagine tratta dal web

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