DI ELENA SCARPELLO
Anno dopo anno
Tempo dopo tempo
Incanta il pastore
con la pecorella accanto
Le case di cartone
L’acqua di lucida stagnola
che non scorre
tra rassegnato muschio vero
in tanta finzione.
Parlami,
Dio bambino,
perché ci hai reso
vecchi e ciechi?
Ignoriamo l’attesa
in preda
a una tristezza infinita
Ma tu ci guardi ancora
con quegli occhi
profondi e chiari.
Pensi di essere morto
per questo mondo
che ha il coraggio
di festeggiare
la notte in cui sei nato.
La memoria si palesa con immagini sfocate e lampi.
I momenti speciali dell’ infanzia
sono come le favole
e le mie voglio donarle per sognare
di un Dio che viene, ci ama,
non ci abbandona
Oh innocenti fanciulli
che ancora non siete
avvelenati dalla vita
Anime che ignorano il male
Coscienze serene e pure
Bocche che non mentono
Per voi tornano giorni lieti,
viene Natale.
(immagine dal web)
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