“No Time to Die” al Royal Albert Hall, l’anteprima del film di 007

DI GIOVANNI BOGANI

 

Fra il principe di Galles e la duchessa di Cornovaglia, fra il duca e la duchessa di Cambridge, ecco 007.

Tappeto rosso, al Royal Albert Hall, la prestigiosa sala da concerto londinese, alla presenza dell’erede al trono britannico principe Carlo e del primogenito William con rispettive consorti, con Kate Middleton a rubare l’attenzione di tutti, sui social. Mentre, a tutti i fortunati invitati, regalano un portachiavi Aston Martin da collezione. È l’anteprima di “No Time to Die”, il nuovo – il grandioso, l’attesissimo, l’epocale – film di 007.

Perché epocale? Lo dice, sotto la pioggia sempre più insistente, da grigio autunno londinese, il “cattivo” del film, Rami Malek: “Questo è un momento seminale della storia del cinema. E’ il momento in cui torneremo a fare andare la gente nei cinema”.

Senza giri di parole. Se c’è un film del ritorno al cinema del pubblico, questo è “No Time to Die”. Il film più atteso degli ultimi anni, il più costoso – 250 milioni di dollari – il più rimandato, sotto i tragici colpi della pandemia. Ma ora ci siamo.

Sarà, questo, anche il Bond più “al femminile” che si ricordi. Non solo perché segna – novità, trucco di sceneggiatura, sacrilegio? – l’apparizione del primo 007 donna, e di colore. Ovvero, Lashana Lynch, attrice britannica originaria delle Barbados, che nel film è un agente segreto con la doppia 0, la licenza di uccidere, ed eredita temporaneamente da un James Bond irrintracciabile la magica sigla.

Ma c’è di più, c’è di più: c’è l’ingresso, dopo sessant’anni, di una sceneggiatrice donna, Phoebe Waller Bridge, l’autrice di “Fleabag”, che lì, sul tappeto rosso, dice testuale: “Bond è cambiato: questo Bond è un femminista. E lo volevano così Daniel Craig e Barbara Broccoli, la produttrice.

È bellissimo mettere in pericolo i personaggi che si creano: e il pericolo più grande, questa volta, per 007, è amare davvero le donne”. E conclude: “E adesso, godiamoci questa serata e i nostri vestiti sexy: non ci siamo vestite sexy per 18 mesi, facciamolo ora!”.

All’ultimo giro di giostra, dopo cinque film e quindici anni, Daniel Craig è impeccabile, sì. Ma in rosa. È rosa la sua giacca, un rosa che illumina la scena color grigio pioggia. Gli dicono che questo red carpet è in diretta su Facebook – e per la prima volta, viene trasmesso in esclusiva solo questa piattaforma – e lui rischia la gaffe: “Non so cosa voglia dire che siamo su Facebook”. James Bond, si sa, è uomo d’altri tempi, più portato ad aggiornare la sua Aston Martin che i suoi smartphone.

Celebra Daniel Craig anche Léa Seydoux, che nel film è la psicologa Madeleine Swann: “Il mio ruolo è più complesso, più vulnerabile che nel film precedente. E il merito è tutto di Daniel: è lui che ha voluto un personaggio femminile più interessante e più forte”.

E poi dice una frase che, senza volerlo, non può che dare un “coup de vieux” a Craig: “Quando ero ragazzina, il primo 007 che ho visto è stato ‘Casino Royale’, e 007 era lui, Daniel Craig. Per me, 007è sempre stato lui”.

Billie Eilish firma la canzone dei titoli di testa del film, con la quale – mesi prima dell’uscita del film – ha già vinto il Grammy award. I più attenti notano il suo nuovo tatuaggio, una figura alata, sulla mano sinistra. “Avevo sognato per anni, di far parte di un film di James Bond. Non credevo sarebbe stato possibile”.

Infine, fasciata in un vestito giallo che le lascia scoperte le spalle, la vera enorme novità di questo film, Lashana Lynch: “Da quando ho cominciato a prepararmi con la squadra degli stuntmen, mi sono sentita diventare una guerriera nija. Sentivo l’energia degli antenati crescere dentro di me. E sì, ne sono consapevole, il mio personaggio – un agente segreto donna, di colore, che temporaneamente si impadronisce della sigla 007 – porta il franchise verso una nuova era. Lo so”.

Lo sapremo anche noi, da domani, nelle sale italiane. In 24 ore le prevendite del film hanno fatto registrare le prevendite che “Spectre” aveva raggiunto in un mese.

Immagine tratta dal web

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