Noemi, canta la forza delle donne

DI GINO MORABITO

Considerata uno dei talenti più versatili e molto apprezzata dalla critica, la sua voce è graffiante, potente, sabbiata, profonda. Forte di un rinnovamento profondo che l’ha portata a esplorare sonorità diverse, spazia dal soul al rhythm and blues, passando per il rock e la musica d’autore.

Elegante e raffinata in ogni performance, la cantautrice romana è in piena metamorfosi, incarnando il concetto che nella vita le cose vanno bene solo se si va bene a sé stessi.

Oggi Noemi si presenta in una veste inedita, senza perdere di vista la propria essenza. Canta la forza delle donne e come sempre “divide le parole come se le buttasse via mentre te le infila dentro al cuore”.

Metamorfosi, ovvero un cambiamento radicale e necessario che nasce dall’esigenza di evolvere, di riacquistare il controllo sulla propria vita, di ritrovare la passione per sé stessa e per la musica.

«Parte tutto dalla mia volontà di ricentrarmi a livello umano e quindi anche a livello musicale. Dopo il mio nuovo “settaggio”, ho avuto la forza di uscire fuori dal guscio e confrontarmi con l’underground italiano, una realtà musicale che mi è sempre piaciuta. Questo incontro mi ha dato inoltre la possibilità di rimettere a fuoco la mia identità musicale, di sperimentare ulteriormente la mia voce, scoprendo anche delle nuove sonorità.»

Lungo il percorso della cantautrice romana alcuni incontri significativi hanno dato pregnanza al senso della collaborazione.

«Le persone con cui mi sono incontrata sono dei cantautori e celle cantautrici che hanno tanto da raccontare e che mi sono state affianco nella definizione del nuovo progetto artistico. Ho creato così il mio nuovo team di lavoro, di cui fanno parte Ginevra Lubrano, Arashi e i due produttori, Francesco Fugazza e Francesco Grilli.»

Per lavorare al nuovo disco Noemi riparte da sé, dalla sua esperienza di vita, dalla grande voglia di cambiamento. Si racconta sotto una luce inedita, completamente diversa, ma senza perdere di vista la propria essenza.

«È come se fossi riuscita ad aprire questa porta segreta dentro di me, oltre la quale ho trovato un meraviglioso giardino pieno di colori che non avevo mai visto prima.»

Canzoni nate dalla condivisione di esperienze ed emozioni, che danno vita a una tracklist molto diversa. Glicine, uno dei brani più apprezzati, è un mix di eleganza e fascino.

«“Glicine” è una canzone che amo. Ci sento dentro una doppia anima: è come se avesse una grande forza di classicità, però trasfigurata in una modernità incredibile. È l’ideale anello di congiunzione tra il gusto per la melodia e il contatto con la stringente attualità.»

Dal palco dell’Ariston a quello del Primo maggio, la trasformazione di Noemi è sotto gli occhi di tutti, destando curiosità e stupore. Ogni metamorfosi parte sempre da un evento scatenante.

«Sono sempre stata una persona equilibrata, però talvolta succede nella vita di ritrovarsi in vicoli ciechi. Mi sembrava di essermi ripetuta, di aver perso un po’ di passione, anche nei confronti di me stessa. Nemmeno la musica, che mi ha sempre aiutato, riusciva a tirarmi fuori da quella situazione. Una volta toccato il fondo, ho realizzato di dover ripulire la mia testa, per mettere a fuoco dei nuovi obiettivi e rimettermi in gioco.»

Avere occhi vigili, selvatici come quelli degli animali, significa esserci.

«Bisogna stare attenti anche nel cambiamento, nella metamorfosi che può smarrire. Perché conosci chi stai lasciando ma non chi c’è dall’altra parte. E quella tensione è sfidata in ogni istante dalla comodità che può distruggerti.»

Difendere il sogno che si ha di sé e avvicinarsi a quello che si crede di volere.

«Ho deciso di cambiare perché in quell’altro corpo non mi sentivo più io, imparando a non avere paura dell’onestà di chiedersi: “Chi sono?” e avvicinarsi a quello che si crede di volere. A volte ci disinneschiamo da soli.»

“Tu non devi farti fregare mai dalle vecchie tue paure che già sai”.

«Non bisognerebbe mai aver paura di esistere, e di dire dei “no” per farlo. Il “no” è il momento che più ci definisce.»

Scuote la testa davanti allo specchio, in atteggiamento di diniego. E sorride.

«Mi intravedo, mi riconosco. Per capire chi fossi e raggiungermi, ho dovuto tirare giù cattedrali e ricostruire la mia città.»

Cambiamento è una parola che impatta profondamente la vita di ognuno.

«Affinché i cambiamenti siano tali, bisogna fare dei tagli netti con il passato, con le abitudini che non vanno, con le strutture mentali che sono autodistruttive. Ed è quello che ho fatto.»

Non è facile. Ci pervade la paura, un senso di sudditanza rispetto al circostante. Ma è un diritto inalienabile di ognuno aspirare alla felicità.

«La felicità è in continuo divenire, sempre under construction. Con la mia metamorfosi sono riuscita a raggiungere una mentalità dinamica vincente, ed è quella la chiave della felicità.»

Donna e artista appassionata, Noemi incarna appieno il concetto che nella vita le cose vanno bene solo se si va bene a sé stessi.

«Se sei burrosa, devi dimagrire; se sei esile, ti devi fortificare; se sei single, sei una sfigata… Il nostro corpo è lo specchio che riflette chi siamo realmente. La sua forma dipende dal trovare la felicità dentro di noi, la libertà di essere quello che vogliamo essere, di come essere percepiti dagli altri. Se dimagrire è stato un modo per attirare l’attenzione su un tema importante, il messaggio che vorrei lanciare, soprattutto alle donne, è che dobbiamo amarci così come siamo e fare gruppo.»

Vive la propria voce come un dono, perché la fa sentire libera. Fieramente libera, mentre guarda alla vecchia sé stessa con occhi pieni di gratitudine e gentilezza.

«Se incontrassi l’altra me, le direi: “Non ti preoccupare, che forse ce la puoi fare”. Ricordandole che nessuno è un’isola. Poi la ringrazierei, perché attraverso di lei la battaglia del corpo che si vuole avere non riguarda più me, ma tutti, anche quelli che si sentono nati per genere in un contenitore sbagliato. Infine, le farei una carezza.»

 

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