“Non togliete l’amore agli animali” di Maurizio Quilici, viaggio all’interno del rapporto uomo-animale

DI SILVANA PINTO

Questo libro è un viaggio all’interno del rapporto uomo-animale, un attento studio di come questo primitivo rapporto sia stato all’inizio prevaricato dalla supremazia dell’uomo verso questo essere appartenente ad un mondo inferiore, senza diritti, senza storia e senza parola. Proprio in virtù di questa assenza di considerazione, vediamo come gli antichi romani ne fecero oggetto ludico negli anfiteatri, dove questi poveri esseri apparentemente senza “ratio”, venivano piegati alle peggiori e cruente attività.

Dall’antica Roma ci si sposta in un’epoca assai misteriosa ed esoterica, dove l’animale continua ad essere torturato, ma anche offerto in sacrificio e martorizzato.

Ad eccezione di alcuni storici e filosofi dell’antico mondo, che riconoscono all’animale sentimenti e un linguaggio espressivo e comprensibile.

Ma ecco che nell’era moderna qualcosa cambia…l ‘uomo tende a stringere un legame con l’animale, questa volta non è oggetto del bisogno, ma bisogno d’affetto. L’uomo si sente solo e si avvicina alla natura e alle straordinarie creature che ne fanno parte. Diventa amico dell’animale, c’è uno scambio reciproco di sentimenti, di unione e fedeltà. Negli ultimi anni è notevolmente aumentato il numero di persone che condividono la loro vita con un animale, sia esso un cane, un gatto o un pesce rosso, quello che importa è il legame che si stabilisce, questo bisogno di affettività che per molti sostituisce dei legami anaffettivi tra esseri della stessa razza. Si preferisce dare la zampa piuttosto che dare la mano e, se ciò accade, forse sarebbe il caso di chiedersi il perché. Ci si domanda se questi esseri hanno un’anima e dove andranno dopo la morte. Forse attraversano un ponte, ce li immaginiamo così, felici mentre corrono su verdi prati, perché quello è il loro paradiso.

Un libro da leggere assolutamente, che rafforza l’amore per il mondo animale, un legame che si intensifica attraversando la storia del rapporto uomo-animale, così sapientemente descritto dall’autore.

Mi permetto di fare una riflessione personale sull’argomento che mi ha profondamente toccato poiché sono una fervida e appassionata amante degli animali. Gli animali sono una fonte inesauribile d’amore, hanno dovuto subire le più atroci e abominevoli sofferenze per poi essere ricompensati per tutto il male subito.

Io continuo a diffidare delle persone che non amano gli animali perché nei loro occhi vedo riflessa un’immagine di cattiveria, quella stessa che ho osservato nell’uomo del mondo antico. Adesso però l’animale comprende assai bene se una persona gli è ostile perché, grazie a Dio, ha quella facoltà di linguaggio radicata nella sua indole dove non serve assolutamente la parola. E non dimentichiamo mai una cosa fondamentale, noi esseri umani e loro animali, siamo stati creati in egual modo dall’amore di Dio.

Quindi, non togliete la gioia agli animali, e non toglietevi la gioia di amare, almeno una volta nella vita, un animale, perché quell’amore ve lo porterete dentro in eterno.

“Amate gli animali: Dio ha dato loro un principio di pensiero e una
gioia senza inquietudine. Non li turbate, non li tormentate, non togliete loro la gioia, non andate contro le intenzioni di Dio”.                                                          (Fedor Dostoevskij)

Maurizio Quilici 
Giornalista, laureato in Giurisprudenza con una tesi sugli effetti della deprivazione paterna, è stato caporedattore dell’Agenzia ansa. Ha collaborato con la Società Italiana di Psicologia e nel 1988 ha fondato l’I.S.P. (Istituto di Studi sulla Paternità), di cui è presidente.

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