Nuovo codice della strada 2021: modifiche e novità

IL NUOVO CODICE DELLA STRADA 2021 – PICCOLE SOSTANZIALI NOVITÀ

A tutti noi piace viaggiare liberamente per le strade nostrane, magari ascoltando buona musica, convinti di essere ben consapevoli delle regole che garantiscono la sicurezza degli utenti del traffico e rispettosi degli obblighi che legge e buon senso impongono.

Pochi, tuttavia, si pongono il problema di restare aggiornati in merito ad una normativa in continua evoluzione che si adatta necessariamente ai tempi, ai nuovi sistemi di mobilità (urbana e non) ed alla sempre crescete domanda di mezzi di trasporto sempre più veloci e comodi ma non sempre più sicuri.

Proviamo, quindi, a fornire un piccolo vademecum relativo alle novità recentemente introdotte con la modifica del Codice della Strada.

Il Nuovo Codice della Strada (C.d.S.) aggiornato, entrato in vigore a partire dal 12 settembre, ha visto divenire definitivi (quindi pienamente operativi) i provvedimenti ivi contemplati lo scorso 10 novembre 2021, vale a dire 60 giorni dopo l’emissione del Decreto Legge n. 121 del 10 settembre 2021.

In particolare, nel testo del nuovo C.d.S., dal 1 gennaio 2021 sono stati introdotti gli utenti vulnerabili, ovvero i soggetti maggiormente a rischio (pedoni, ciclisti, conducenti di ciclomotori e motocicli e soggetti disabili), sono stati aumentati gli importi delle sanzioni; nel mese di settembre 2021, invece, sono state approvate le “Disposizioni urgenti per la sicurezza della circolazione dei veicoli e di specifiche categorie di utenti”.

Il Codice della Strada Aggiornato, dunque, affianca alle novità sopra elencate norme riguardanti:

  1. la circolazione nei centri abitati;
  2. i così detti “permessi rosa”
  3. l’occupazione abusiva di stalli riservati ai disabili;
  4. il divieto di sosta e fermata

Vediamo insieme le novità.

  1. Riguardo la circolazione nei centri abitati il Nuovo Codice della Strada 2021 garantisce maggiori libertà di spostamento e sosta (a discrezione ovviamente di ogni singolo Comune e a carattere permanente o temporaneo) a determinati veicoli, allo scopo di evitare parcheggi selvaggi e veri e propri soprusi ai danni di soggetti più deboli; in particolare, saranno maggiormente tutelate la circolazione e soprattutto gli spazi di sosta dei veicoli adibiti al servizio di persone con disabilità con apposito contrassegno, dei veicoli destinati al trasposto scolastico, dei veicoli elettrici, e dei veicoli di donne in stato di gravidanza o di neogenitori (per come si dirà in seguito).

Per cercare di agevolare la quotidianità di pedoni e disabili il nuovo Codice della Strada ha previsto che gli attraversamenti pedonali potranno essere rialzati a filo del marciapiede e lo stesso attraversamento potrà anche essere tinteggiato così da aumentarne la visibilità.

Inoltre, sulle strisce i pedoni avranno sempre la precedenza nell’attraversamento rispetto al passaggio dei veicoli, mentre sino allo scorso anno avevano il diritto alla precedenza solo dopo aver iniziato a impegnare le strisce.

  • Proprio per le donne in gravidanza e per i neogenitori (di bambini fino a due anni) è stato approvato un contrassegno speciale, chiamato “Permesso Rosa” (art. 188 bis). Gli enti proprietari della strada potranno allestire spazi per la sosta con segnaletica adeguata: chi lo possiede dovrà esporlo correttamente e chiunque occupi le soste con uso improprio potrà essere sanzionato con una multa che andrà da 87 a 344 euro. Infine, chi, pur avendone diritto, usa dette strutture non osservando le condizioni e i limiti indicati nell’autorizzazione, sarà soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 42 a euro 173.
  • Un aggiornamento delle sanzioni del Codice della Strada 2021 riguarda poi chi si macchia di occupazione abusiva di stalli riservati ai disabili (comma 4 art. 188). In buona sostanza, alla sanzione amministrativa pecuniaria riservata a chi occupa gli spazi senza contrassegno (che va da 168 a 672 euro) si affianca un’altra sanzione per coloro che fruiscano degli spazi riservati senza la disposta autorizzazione, ovvero facendone un uso improprio, mentre per coloro che utilizzino i detti spazi essendo in possesso della prescritta autorizzazione, tuttavia ne travalichino condizioni e limiti, la nuova sanzione è compresa in un intervallo tra 87 e 344 euro.
  • Sanzioni ancor più severe per i divieti di sosta e fermata (art. 158 comma 4 bis) che non verranno rispettati: chi sosterà negli spazi per i veicoli contrassegnati con Permesso Rosa o in quelli per i veicoli destinati ai disabili o al trasporto scolastico sarà punito con somme che vanno da 80 euro per i motoveicoli a 660 euro per gli altri mezzi.

Altra novità prevista dal Codice della Strada, rispetto a quanto precedentemente previsto, è quella relativa agli importi delle sanzioni più alte: per le sanzioni che prevedevano una “pena” oltre i 250 euro, infatti, è stata prevista una diminuzione dello 0,2% (piccola, vero, ma sempre di “diminuzione” si tratta) grazie all’adeguamento dell’inflazione.

Non tutte le novità inizialmente previste per il Codice della Strada 2021 sono state effettivamente implementate:

  • una delle norme più dibattute e attualmente “congelata” è quella che fissa a 3 secondi la durata del semaforo giallo;
  • un altro tema controverso riguarda il limite di velocità autostradale è ad oggi in discussione: la proposta ancora “sospesa” prevede, laddove le condizioni di sicurezza dell’infrastruttura lo consentano, di aumentare detto limite a 150 chilometri orari rispetto ai 130 chilometri orari attualmente consentiti;
  • sono stati inoltre rimandati anche i provvedimenti per l’uso del cellulare al volante, così come del tablet o del computer. Tra le novità del CdS infatti si prevedeva un incremento delle sanzioni, con una multa da 422 euro a 1.697 euro e sospensione della patente da sette giorni a due mesi, con decurtazione di cinque punti dalla patente. In caso di recidività la sanzione sarebbe salita fino a 2.588 euro, con sospensione della patente da uno a tre mesi e decurtazione di 10 punti dalla patente;

Altro elemento sicuramente al vaglio dei competenti Organi ed oggetto di accese discussioni in ogni sede è quello relativo ai monopattini elettrici che ormai hanno invaso le nostre strade e città: si sta dibattendo, infatti, sul casco per tutti, maggiorenni compresi, assieme all’obbligo di assicurazione (già prevista per i mezzi in sharing). Il tema vede infatti contrapposti da una parte i sindaci e le autoscuole, che chiedono tale protezione dopo gli ultimi incidenti mortali e dall’altra Assosharing (l’associazione della mobilità sostenibile in sharing) che si oppone alla novità invocando proprio le statistiche.

In tale contesto, si è raggiunto nella maggioranza di Governo un accordo di mediazione che non prevede l’obbligo del casco per tutti e l’assicurazione ma una serie di accorgimenti tecnici, come frecce, freni, limitazione di velocità, da 25 a 20 chilometri orari.

L’accordo in discussione, inoltre, dovrebbe prevedere la possibilità di una identificazione del singolo mezzo mutuando il sistema già adottato dalle ditte in sharing, anche se non si tratterebbe di una vera e propria targa.

Alcune parti politiche, poi, hanno ipotizzato la confisca per i monopattini ’taroccati’.

Da ultimo, il tema della regolamentazione dei parcheggi ormai più che “selvaggi” dei mezzi che vengono letteralmente abbandonati dopo l’uso in qualunque zona e luogo cittadino.

Tutti gli aspetti ancora in discussione devono trovare pronta soluzione in quanto, entro il10 novembre p.v. ogni singola questione deve essere risolta con la conversione in legge del decreto modificativo del Codice della Strada, pena la sua decadenza. Staremo a vedere ma, nel frattempo …. occhi ben aperti e … attenzione sempre al massimo! (FONTE: Faro Giuridico)

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