O si forma una maggioranza in grado di governare o si torna al voto

di Michele Piras

Sarebbe del tutto assurdo riaprire a Renzi adesso, dopo quanto successo, con una crisi che si è preteso di aprire nel momento peggiore per i lavoratori, le piccole imprese, per ogni singolo cittadino che da un anno (ormai) vive la sua vita soffocato da norme, divieti, clausure.

E non mi riferisco al merito delle contestazioni fin qui mosse, che in parte potrebbero anche essere condivise.

Nemmeno mi schiero fra coloro che hanno appeso il poster del premier in salotto.

Ma questo Paese ha finalmente bisogno di un governo e di una prospettiva, di un progetto di sviluppo, senza ricatti né capricci e prepotenze.

Ha bisogno di stabilità sociale, di speranza, di investimenti, di fiducia, di politica, cultura, rilancio.

Non di soluzioni pasticciate, non di governi “la qualunque”, non di ulteriori fibrillazioni infinite e incomprensibili.

Se esiste una maggioranza di questo tipo, che regga un governo che fa le cose, ristora, rasserena, rigenera e cambia lo stato delle cose presente, allora bene.

Altrimenti esiste l’espressione democratica della volontà dei cittadini.

Perché non ha senso galleggiare fino al 2023 e poi ritrovarsi con i sovranisti, la xenofobia e l’antieuropeismo in maggioranza assoluta.

E chi ci ha trascinato fin qui se ne assuma le conseguenze, gli altri costruiscano il campo.

Quello dei progressisti e dei democratici, quello che dovrà assumersi l’unica responsabilità che abbia un senso: quello nei confronti del Paese, quello reale.

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