Occhi di lupo e melagrana

DI GIOVANNI DE LUCIA

Ciao compagna, ti scrivo perché mi è scivolata tra le dita una tua foto, sai quella in cui eravamo abbracciati sulla linea della nostra falesia, dove disegnavamo il futuro.

Tu con gli occhi del lupo, il coraggio del drago, la forza dell’orso, il tuo amore sconfinato ed io che mi perdevo tra le tue labbra rosse di melagrana. Ho ancora il profumo dei tuoi capelli ed ancora oggi riesco a sincronizzare il mio respiro con il tuo ricordo.

Il nostro non era un mare capace di dividersi, il nostro era un mare in cui si specchiavano i sorrisi e le speranze di un mondo, quel unico mondo capace di indossare la kefiah del colore delle onde. A questa tua foto prometto di rinnovare il rito del thè nei tre giorni dedicati al tuo ricordo.

Thè della morte: amaro e forte; thè della vita: dolce con retrogusto amaro; thè dell’amore: dolce e inebriante. Quando sei partita mi hai fatto fare la promessa di cercare il sogno in altri mondi, in altri occhi, di bere da altre labbra. Mi chiedesti di non raggiungerti perché saresti stata sempre parte di me.

Io non ci riesco e per questo ti chiedo la linea della nostra falesia, il tuo coraggio, la tua forza, lo sguardo del lupo e quelle labbra di melagrana.

Indosserò la stessa kefiah del colore delle onde, sperando che il mio cuore diventi sabbia rossa e innanzi al silenzio di questo mare io possa abbracciarti ancora una, cento, mille volte nel tempo di questa clessidra dalla base d’onice.

Foto da Pinterest

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