Paralisi di Bell e vaccino anti-Covid: esiste davvero un nesso?

di Maria Parente

Con oltre 643 mila vaccinazioni effettuate, l’Italia detiene il primato europeo delle somministrazioni, con la Campania che fa l’en plein valutato il rapporto tra somministrazioni e vaccini consegnati. Grande soddisfazione al Governo per i risultati ottenuti così in poco tempo ma comunque non ancora sufficiente poiché ci si prefigge entro giugno di raggiungere quota 22 milioni di persone vaccinate. Teniamo il passo. Tra lockdown e restrizioni perentorie l’obiettivo è alla portata della nostra Nazione, ce la faremo e forse, con parsimonia, potremo lentamente tornare alla vita com’era prima. Dunque, tornando ai vaccini, medicina salvifica dell’umanità, non si fa molta chiarezza sui soggetti che potrebbero non essere idonei alla vaccinazione o che potrebbero rilevare conseguenze significative dopo l’iniezione, e di queste se ne parla molto negli ultimi giorni, in particolare la paralisi di Bell ovvero un infiammazione del nervo che regola i muscoli facciali generalmente provocata da infiammazioni nervose legate ad infezioni virali e/o disfunzioni del sistema immunitario. Di solito è una disfunzione non grave, mite, che scompare da sola entro un mese. Il recupero completo può richiedere fino a sei mesi.

Nel caso del vaccino Pfizer/BioNTech, sono state individuate quattro persone – che hanno tutte ricevuto il vaccino – tra le oltre 43.448 partecipanti al trial clinico, senza però che ci siano dati sufficienti per stabilire un rapporto di causa-effetto, mentre Moderna ha rilevato quattro casi di paralisi di Bell tra gli oltre 22.600 partecipanti, indica FDA che raccomanda di sorvegliare i casi di paralisi di Bell man mano che viene inoculato il vaccino in popolazioni più ampie. Non è ancora chiaro il nesso che vaccino e paralisi facciale ma sembrerebbe comunque verificarsi raramente: solo in Abruzzo su oltre 9 mila persone vaccinate, si sono verificati due casi e nonostante questa forma di paralisi sia chiaramente illustrata tra le controindicazioni del vaccino, i medici si riservano comunque di approfondire eventuali causa differenti nei due soggetti che abbiano potuto rivelare il problema.

Le cause della paralisi di Bell possono essere variegate: origini virali, disturbi immunitari oppure nel caso di specie reazione avversa al vaccino anti-Covid della Pfizer-Biontech

In ogni caso è necessario essere a conoscenza di come si manifesta la paralisi di Bell : il dolore dietro all’orecchio può essere il primo sintomo. I muscoli facciali si indeboliscono improvvisamente, solitamente entro alcune ore. L’effetto varia da lieve debolezza a completa paralisi. Entro 48-72 ore, la debolezza raggiunge il livello massimo di gravità. È colpito un solo lato del viso. Può essere difficile chiudere gli occhi dal lato colpito. Le persone possono non essere in grado di chiudere completamente gli occhi e ammiccano con minor frequenza. La produzione di saliva e di lacrime può essere compromessa. Le persone possono non essere in grado di sentire i gusti con la parte anteriore della lingua sul lato colpito. L’orecchio dal lato colpito può percepire i suoni come anormalmente alti (una situazione chiamata iperacusia) perché il muscolo che allunga il timpano è paralizzato.

Sarebbe davvero utile conoscere l’eventuale incidenza del vaccino sulla paralisi di Bell poiché probabilmente soggetti con alcuni disturbi o malattie pregresse potrebbero essere particolarmente predisposti e quindi presentare il problema, avvilente anche dal punto di vista estetico.

da lanotteonline.it

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