Pensieri e riflessioni

DI FRANCO FRONZOLI

Oggi è l’unica cosa che scrivo e forse anche domani e mi auguro non vi sia un dopodomani .

Sono i miei pensieri che troppo spesso sono in conflitto tra loro, e non mi riesce di dare la precedenza all’uno o all’altro.

Mi sforzo di riflettere ed anche a lungo su quale prescegliere quale mi possa portare ad una azione giusta, non configgente con la mia impostazioni di vita.

Troppo spesso e parlo per me, mi è capitato di fare un’azione, rendermi conto che era sbagliata e  di cercare di convincere me stesso che fosse il contrario.

È sempre una sofferenza sbagliare, soprattutto quando di mezzo ci sono intensi affetti.

Oggi non ho la forza di andare oltre a questo mio scritto, forse mi servirebbe un silenzio meditativo, costruttivo.

Non è facile.

Ma sono circondato da contraddizioni, da parole che rimbalzano nella mia mente, di presagi che vorrei allontanare.

L’uomo sta devastando il pianeta e non solo se stesso, ma brucia gli affetti, vicini e lontani.

La fede mi sembrava un’arma potente, ma evidentemente la fede deve essere radicata, monolitica, indiscussa.

Io l’ho discussa più volte.

Ci sarà un dopo ? Dove sono i miei cari? “ Lassù “ si dice spesso, ma lassù dove?

Le preghiere bastano, sono sufficienti a placare il nostro animo? A fare giustizia dell’ incredulità?

Servono le intense, spesso commoventi parole del Papa a rendere sereno il nostro stato d’animo?

Solo in parte, in minima parte.

Mi ricordo mio padre, come se fossi adesso vicino al suo capezzale, sofferente, che mi diceva : “Franco evidentemente queste sofferenze sono volute dal Signore, evidentemente esistono in me residuati di peccato”.

E quegli occhi verdi, grandi e quel appena accennato sorriso, quando mi ha lasciato, mi ha fatto pensare che aveva “ pulito “ completamente tutto e si poteva presentare libero nell’anima.

Anche questa è una mia ricorrente riflessione che vorrei si tramutasse in un pensiero radicato nel cuore.

Ma oggi, il riflettere sembra sia desueto, affrettato, senza considerazioni radicate.

Ecco perché c’è bisogno di silenzio.

Adesso

Come domani

E forse dopodomani

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