Nel consueto cammino
ai fini dell’occaso,
per un attimo breve,
la luce della stella
cui dobbiamo la vita
si riverbera tutta
dentro una finestrella.
Raccogliendo la sfida
fisso, dentro lo sguardo,
l’astro ed il suo riflesso,
l’universo infinito
catturato dal vetro,
la danza di un istante
sottratto alla clessidra.
Poi si sblocca il granello,
veloce l’imbrunire,
di rosa tinge il cielo
cancellando l’abbaglio.
Ma, nel freddo improvviso,
ancora una scintilla,
un sole dei ricordi,
riscalda un vecchio cuore:
per lodare il tramonto
sfilerò dal mio polso
il quadrante tiranno
e getterò il mio tempo
come per seminarlo,
con lacrime di luce
bagnerò questi fogli
finché germoglieranno
versi e parole nuove.
(immagine tratta dal Web.)
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