Pietro di Giovanni Ambrosi – Adorazione dei pastori tra i santi Agostino e Galgano

DI ROBERTO BUSEMBAI

In un contesto davvero fascinoso, come il paesaggio che fa da sottofondo a questa meravigliosa tavola di Pietro di Giovanni Ambrosi, si sviluppa la tradizionale raffigurazione della Natività di Gesù.

E’ un’opera su tavola realizzata dal Maestro intorno agli anni quaranta del 1400 e si trova ad Asciano (SI) presso il Museo Civico Corboli, è una tipica pala d’altare, ovvero la tavola centrale che occupava la scena più importante e poi ai lati altre due tavole che di solito rappresentavano santi che in qualche misura erano legati al committente.

In questa notiamo, sulla destra, San Galgano, riconoscibile dalla spada nella roccia, ed è proprio la sua presenza che sottolinea i committenti ovvero i frati dell’abbazia di San Galgano, mentre alla sinistra abbiamo raffigurato Sant’Agostino in quanto la pala doveva essere posta sopra l’altare, sempre nell’abbazia, destinato proprio al Santo, anche in questo caso gli attributi che fanno riconoscere la sua figura sono i paramenti da vescovo e il libro a sottolineare il dottorato della Chiesa.

La parte centrale, ovvero la parte importante e in questo caso la Natività ha uno scenario particolare e assolutamente fantastico, la capanna ha una visuale di scorcio mentre la Madonna seduta è attratta dalla visita dei pastori e il Bambino, interamente fasciato è posto in diagonale protetto dai fedeli Bue e Asino.

Ma lo scenario sul fondo è davvero inusuale e meraviglioso, una campagna con colline che si aprono in un bellissimo cielo azzurro mentre angeli dorati pare davvero cantino la venuta del Salvatore.

Una particolarità sono i simboli rappresentati come la civetta sul tetto della capanna, che ha definizioni diverse in quanto essendo considerata come uccello del malaugurio pare profetizzare il destino di Gesù mentre alcuni osservano che nella mitologia greca questo animale essendo considerato saggio porterebbe un segnale positivo; o come il corallo rosso che indossa il Bambino che era credenza di protezione ( pensate ai nostri nonni che a ogni nuovo nato regalavano un bracciale d’oro con piccoli corallini rossi) ma in questo caso potrebbe anche essere il monito del sangue del Cristo sulla croce.

Un’ulteriore curiosità, c’è un cane che pare raffigurato in posa quasi araldica e in effetti si presume che il Maestro lo abbia ritratto da un’effigie piuttosto che dal vivo.

Immagine web: Pietro di Giovanni Ambrosi – Adorazione dei pastori tra i santi Agostino e Galgano (Asciano (SI) presso il Museo Civico Corboli)

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