PIÙ SI VIAGGIA E PIÙ SI COMPRENDE CHE APPARTENIAMO A TUTTI, A TUTTO E A NESSUNO

DI GIOVANNA MULAS

Più si viaggia il mondo più si comprende, rinnegandolo o meno, che l’affermare “sono nato a” rappresenti una sciocchezza; una mera provincialità. È etichetta, targa atta in un certo qual senso a formattare, confinare, plasmare un Essere, l’uomo, in costante, aspirante evoluzione da se stesso.

Ogni paese, ogni uomo quindi, rappresentano sabbia di fronte al mare inesplorato dell’universo. Si comprende, rinnegandolo o meno, la piccolezza di noi uomini e il legame ancestrale con la Natura Madre: col tronco maestoso e i rami secolari, vivi, che ritrovo in Amazzonia, acquisto identici dialogo e senso, comunione tra sangue e linfa, del piccolo melo dell’isola che mi ospita, mai stata mia.
Si comprende, ancora, che i muri dell’uomo -e quella solo nostra misura del tempo sviluppata per rassicurarci sulla lontananza dell’ inevitabile fine-che ci spingono istericamente a correre, a perdere il senso e dell’esistere e dell’unità (uno è tutti) impostoci dalla Natura alla venuta in questo mondo, sono soltanto dentro noi. Apparteniamo a tutti e a tutto e a nessuno; liberato l’uomo dal suo interno, dico, dai confini di pregiudizio e ignoranza acquisiti o imposti, avremo finalmente una Nuova, migliore Umanità.
*Immagine Pixabay

Anna Lisa Minutillo
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Pubblicato da Anna Lisa Minutillo

Blogger da oltre nove anni. Appassionata di scrittura e fotografia. Ama trattare temi in cui mette al centro le tematiche sociali con uno sguardo maggiore verso l'universo femminile. Ha studiato psicologia ed ancora la studia, in quanto la ritiene un lungo viaggio che non ha fine.