Possibile correlazione tra cancro e tinture per capelli: facciamo chiarezza

di Cristina Piloto (biologa/nutrizionista)


Uno studio americano tenta di dare una risposta a un quesito più volte affrontato, ovvero il legame tra tumore (principalmente al seno) e utilizzo di preparati chimici per tingere o lisciare i capelli.

Tale ricerca, pubblicata pochi giorni fa sulla rivista scientifica “Carcinogenesis” sembra dare riscontro positivo a tale correlazione, tuttavia prima di generare inutili allarmismi è bene mettere in chiaro che, da quanto affermato dagli stessi autori dello studio, si tratta di dati ancora parziali, e che necessitano di ulteriori indagini per dare una conferma definitiva.

Lo studio condotto negli Stati Uniti, precisamente a New York e nello stato del New Jersey, ha incluso oltre 4mila donne (sia bianche che afroamericane) di cui 2.280 con tumore al seno e 2.005 senza tumore. Si è esplorata l’eventuale associazione tra il diverso uso di prodotti per capelli (tinture, liscianti chimici e balsami contenenti colesterolo e placenta) e il rischio di cancro alla mammella.

Gli autori sostengono che, tra le donne afroamericane, l’uso di tinture scure è associato a un aumento del 51 per cento del rischio di carcinoma mammario. Tra le donne bianche, invece, l’uso di liscianti è associato a un aumento del rischio del 74 per cento, e tale rischio risulta ulteriormente aumentato se si utilizza una combinazione di liscianti e tinture.

Stefania Gori, direttore del Dipartimento di Oncologia al Cancer Care Center dell’ospedale Sacro Cuore-Don Calabria di Negrar (Verona) e presidente eletto dell’Aiom, l’Associazione Italiana Oncologia Medica, si è esposta in relazione a tale argomento, affermando che per il momento le informazioni non consentono di stabilire se il pericolo possa essere dovuto a sostanze specifiche contenuti nei prodotti utilizzati. Anche se questo studio stabilisce infatti un possibile legame tra l’uso di tinture, liscianti e tumore al seno, ci sono altre ricerche che non hanno osservato alcun tipo di collegamento.

È quindi necessario proseguire gli studi in questo ambito per fare maggiore chiarezza.

I meccanismi attraverso cui agirebbero tali sostanze non sono chiari. L’ipotesi avanzata è che i prodotti per capelli possano contenere componenti cancerogene come, per esempio, le ammine aromatiche che, se assorbite dall’organismo, potrebbero determinare danni al Dna e favorire lo sviluppo di tumori. Inoltre, tali composti potrebbero contenere fonti di estrogeni o di sostanze che interferiscono con la regolazione ormonale e un’eccessiva esposizione agli estrogeni rappresenta un fattore di rischio per il tumore al seno. Ma in questo studio non sono stati valutati i componenti dei prodotti per capelli presi in esame, per cui non c’è una risposta definitiva.

Parlando di tumore al seno, sono anche molti altri i fattori che possono aumentarne l’incidenza. Le probabilità di sviluppare un carcinoma della mammella aumentano con l’avanzare dell’età – chiarisce Gori -: la probabilità di sviluppo di cancro al seno è del 2,4% fino a 49 anni (1 donna su 42), del 5,5% tra 50 e 69 anni (1 donna su 18) e del 4,7% tra 70 e 84 (1 donna su 21). La curva di incidenza cresce esponenzialmente sino agli anni della menopausa (intorno a 50-55 anni), in seguito rallenta, per poi riprendere a salire dopo i 60 anni: un andamento legato sia alla storia endocrinologica della donna sia alla presenza dei programmi di screening mammografico.

L’elevato consumo di alcol e grassi animali e il basso consumo di fibre vegetali sembrerebbero essere associati ad aumentato rischio di carcinoma mammario.

Stanno inoltre assumendo importanza l’alimentazione e quei fenomeni comportamentali che conducono all’insorgenza di obesità (specie in post menopausa) e sindrome metabolica. Sappiamo per certo che attraverso una regolare attività fisica quotidiana abbinata a una dieta equilibrata (per esempio la mediterranea) si potrebbe ridurre il pericolo di carcinoma mammario migliorando l’assetto metabolico e ormonale della donna.

Infine, per completare l’elenco dei fattori di rischio noti per questa neoplasia, bisogna ricordare familiarità ed ereditarietà, anche se solo il 5-7 per cento dei carcinomi mammari risulta essere legato a fattori ereditari, un quarto dei quali determinati dalla mutazione di due geni BRCA1 e BRCA2. Nelle donne portatrici di mutazioni del gene BRCA1 il rischio di ammalarsi nel corso della vita di carcinoma mammario è pari al 65% e nelle donne con mutazioni del gene BRCA-2 pari al 40%. E la lista si chiude con la pregressa radioterapia (a livello toracico, specialmente se prima dei 30 anni d’età) e precedenti displasie o neoplasie mammarie.

Visti i dati ancora non certi di questa analisi è consigliabile quindi un uso moderato e responsabile dei prodotti per capelli e in generale dei prodotti cosmetici, prestando attenzione alla composizione di quello che si acquista e evitando usi troppo frequenti, e soprattutto adottare sempre uno stile di vita che aiuti a prevenire in toto le patologie tumorali, cominciando dal non fumare, muoversi, mangiare bene, assumere solo farmaci utili e farsi guidare, al bisogno, sempre da personale sanitario (medici, nutrizionisti..) qualificato ed esperto.

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