Poverino me e poverino il mio amore (che continua a stenderti prati fioriti)

di Andrea Melis 

Poverino l’assassino
chissà quale torto ha subito
poverino il mio nemico
chissà che sgarro gli avrò fatto,
poverino il mio aguzzino,
avrà buone ragioni per odiarmi,
poverino
l’incompetente,
il cane rabbioso,
poverino il fiore che non sboccia,
poverino il depresso che non trova la via di fuga dai fantasmi,
poverini i fantasmi che terrorizzano i fragili
poverino il cuoco scadente,
avrà fatto del suo meglio,
poverino l’albergo scomodo,
Il taxista distratto,
poverino l’antipatico,
il traditore
il ladro,
l’egogentrico.
E poverino me
e poverino il mio amore,
che continua a stenderti prati fioriti
e appendere sogni sugli alberi lungo il viale che porta all’orizzonte,
poverini noi, perché tu scegli di camminarmi accanto nel qui e ora, ma senza abbandonare la tua strada di spine dove io non posso entrare
e povere le spine calpestate dal peso dei tuoi fardelli
poveri i rovi che hai dentro, a cui ti aggrappi senza mollare mai la presa,
Poverina tu
o poverino io, chissà.
Su questo non c’è accordo nell’Universo.

Poverino l’Universo, anche lui farà certamente del suo meglio.
E poverina questa poesia che non ti piacerà.

(Andrea Melis Parolaio)

scrignodipandora
Latest posts by scrignodipandora (see all)

Pubblicato da scrignodipandora

Sito web di cultura e attualità