Prescrizioni per un rigido inverno

DI PAOLA DI GREGORIO

Fatti scaldare i pezzi logorati di cuore
da una cioccolata calda
e dai raggi di sole.
Disinfetta i polmoni
con respiri ampi e fiduciosi,
nutri la pelle ogni mattino
con i tuoi bacini umidi
di quando eri bambino.

Ogni tanto, lascia cadere i pesi
dalle tue spalle affaticate.
La bella notizia è
che puoi scegliere
di non portarti addosso il peso
di tutto il mondo sulla schiena.

Se impari a lasciar andare,
il più delle volte ci pensa la vita
a benedire ogni nuova primavera.

Svuota lo stomaco
da tutto ciò che non digerisci,
vomita via ambiguità e abbindolamenti
che ti creano disgusto.
Non aspettare che il mal di testa
diventi insopportabile
e il male nel tuo corpo incurabile.
Per l’inverno, non indugiare.
Fai adesso una scorta
abbondante di sorrisi
e iniezioni rafforzate di silenzi.
Metti in pausa ora
i pensieri velenosi,
porta presto i tuoi occhi
a passeggiare nel bosco
per fare provviste rinforzate
di vedute larghe e prospettive ampie.
Onora te stesso,
sei un passaggio fugace di luce
dentro all’Universo.
Prega per i malati e i sofferenti,
al mattino inginocchiati grato.
Se, come l’inverno,
è rigida anche la tua mente,
ricorda che nel mondo,
per celebrare la vita,
puoi trovare la compagnia di tanta gente.

Immagine tratta da Pixabay

 

 

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