Presidente Draghi, la situazione è drammatica: non si perda altro tempo

di Edoardo Barra

Occorre che vi siano veri controlli per far rispettare i divieti e concreti sostegno a famiglie e imprese. Senza questo i colori serviranno a poco!

Nessuno immagina bacchette magiche né, tantomeno, elisir che consentano di risolvere in un colpo solo la drammatica situazione che questa maledetta pandemia ha provocato, ma è diventato assolutamente necessario avere chiaro e definito il da farsi.

L’avvento di Draghi è stato determinato proprio da questa considerazione che ogni giorno diventa sempre più pressante e importante. Dopo i giochini, forse naturali ma di certo parecchio irritanti, della definizione della compagine governativa con la nomina dei sottosegretari, diventa imprescindibile che le parole e le aspettative si concretizzino altrimenti sarà il caos più totale che si possa immaginare.

Proprio quelle nomine da manuale Cencelli in un contesto tanto grave sono apparse a molti discutibili. Un fine osservatore della politica, il già senatore Lauro oggi Segretario Generale di Unimpresa, ha dichiarato come “L’amara delusione sulla definitiva composizione del nuovo governo e sull’indecente battaglia per le poltrone, combattuta fino all’ultimo, potrà essere smentita soltanto dall’attività, urgente, tempestiva e coerente, dell’esecutivo Draghi nel contenimento della pandemia, ancora virulenta, nelle misure economiche urgenti per la ripresa economica”.

Una posizione difficilmente contestabile, soprattutto se si analizza quello che in questo momento arde sotto la cenere. Un qualcosa che può, brutalmente, tradursi nella frase urlata dai ristoratori di Napoli durante la protesta dei giorni scorsi: “i politici decidano se dobbiamo morire di covid o di fame”. E allora non bisogna più perdere tempo e nemmeno rincorrere, come fatto sino ad ieri, gli sviluppi di una pandemia che, diciamolo, al momento non vede un termine temporale.

Il vaccino è fondamentale, ma deve funzionare la distribuzione; altri farmaci come l’exo cd24 di israeliana trovata o come gli anticorpi monoclonali, devono essere sì ben testati ma occorre che mai nasca il dubbio di un rallentamento delle verifiche per effetto di interessi economici; il peso sugli ospedali deve diminuire ma occorre mettere i medici di base nella situazione di poter operare.

E poi ci sono le problematiche pratiche, quelle di tutti i giorni; le stesse che i ristoratori di Napoli hanno sottolineato e che  troppe famiglie stanno sperimentando drammaticamente sulla propria pelle. Siamo già arrivati ai suicidi, ce ne siamo accorti? Dunque siamo al punto di non ritorno.

O la politica prende atto di non poter più giochicchiare con i colori senza pensare seriamente a veri controlli per far rispettare quanto indicato e dar concreto e tangibile sostegno alle esigenze delle famiglie e delle attività in difficoltà o ci troveremo immersi in un incendio sociale di proporzioni inimmaginabili.

Basta guardarsi intorno per comprendere come sta la situazione.

Divieti che nella quotidianità trovano applicazione solo per specifici segmenti mentre per altre mille cose nemmeno di striscio si applicano. Aziende che si avvitano su se stesse per cercare di evitare il tracollo ed altre che persino “approfittano” della situazione. Questioni di principio, come le aperture della scuola, portate avanti con determinazione senza però prendere atto che i contagi si amplificano proprio nelle occasioni di raggruppamento.

Iniziative di sostegno e potenze di fuoco che si sono rivelate poco più di un bicchiere che toglie acqua da un oceano. Per non parlare della burocrazia e di paradossali gabelle che ancora stingono la gola di chi tenta di sopravvivere.

Ecco, Presidente Draghi, questa è la situazione.

Una situazione tanto drammatica che fa tornare alla memoria il titolo de “Il Mattino”, giornale napoletano, che all’indomani del terribile terremoto dell’80 scrisse come titolo d’apertura e caratteri enormi due sole parole: FATE PRESTO!

da Orizzonte39

*Immagine wikimedia commons

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