Quando il bucato si faceva a mano

DI TERESA TROPIANO

E torneremo alle origini, quando il bucato lo si faceva nelle enormi tinozze in legno, con sapone di Marsiglia o con la cenere (lisciva), quando non c’era bisogno di andare in palestra per stare in forma perché la vita stessa era una palestra, quando non c’era la lavatrice, o meglio, la lavasciuga o l’asciugatrice e i panni si sciorinavano al sole.

Il profumo della biancheria non dava di smog o di gas di scarico delle auto ma di vento, di aria pulita.

Torneremo alla nostra genesi perché non potremo più pagare bollette esose di gas, luce e acqua con un misero stipendio e forse ci farà bene riassaporare la semplicità e la povertà di una volta!

Soprattutto per alcune persone talmente abituate al benessere e alle comodità che non “sentono” più sulla pelle la carezza del sole, il profumo del vento, la bellezza della vita.

Immagine tratta dal web

 

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