Quando la fantasia dei comics è meglio della realtà

DI ROBERTO BUSEMBAI

Mi sono chiesto per tutta la nottata cosa potessi indossare per andare a visitare il Salone dei Comics and Games che si tiene in questi ultimi giorni di ottobre e primi di novembre.

Una mia forte e indiscussa curiosità, quella di intrufolarmi tra le migliaia di giovani e cercare così di poter ricordare come ci si sentiva quando anche io lo ero.

La mia domanda era soprattutto rivolta alla tipologia di abbigliamento, ovvero se dovevo attenermi all’età veneranda o sfoggiare un capo magari più giovanile e più avvincente…

conoscendomi, ho optato per il più eccentrico possibile, sono una persona dinamica e sprizzo ancora faville di divertimento e di gioia.

Ebbene al mattino abito coloratissimo, foulard leggero e variopinto legato al collo e forza alle gambe per pedalare fino alla città.

E’ bello sentirsi vivi, pensare un poco a se stessi, dimenticare gli acciacchi e le preoccupazioni, è vitale per potere andare avanti, non si può passare le giornate tra faccende e poltrone, tra pensieri e medicine, è bello vedere intorno a te tantissima gente.

Giovani soprattutto, intenti e spinti alle loro passioni e divertimenti, tutti invogliati e spronati da un programma davvero fantastico e interessante, che non può tenere con le mani in mano chi ne è davvero interessato.

Io adoro fare la mia passeggiata a piedi, lasciando la bici ben chiusa, sulle mura seicentesche e alberate e godermi in primis la bellissima giornata che Dio ha concesso.

Sole e anche un fuori stagione a livello termale, direi quasi estivo, e poi fermarmi ad ammirare quei tanti figuranti travestiti da personaggi dei fumetti e games rendendoli vivi e magicamente parlanti e saltellanti fuori dalle strisce solite o video.

E mi abbandono a parlare con Spiderman intento a lanciare (invano ma figurato) la sua tela, sorrido e mi complimento per il costume di quella figura femminile Manga, di cui, sinceramente nemmeno so il nome.

Oso combattere con un possente e barbuto Thor ma vengo subito salvato da un gentile e profumato Batman dagli occhi azzurri, perchè sono gli unici che intravedo da sotto la maschera.

Tra scherzi, sorrisi, piccoli saluti o cordiali dialoghi mi rendo conto che poi questa gioventù che tanto viene bistrattata e criticata, in fondo ha tanto da insegnare a noi “puciosi” maturi.

Ho provato in questo marasma di giovani quel vivere quotidiano che mi apparteneva tanti anni or sono, dove la cordialità, il rispetto, la gentilezza e la considerazione erano “naturali” nel nostro scorrere giornaliero.

Siamo noi “matusa” diventati critici, dispotici, violenti e assolutamente ignoranti in tutti i sensi.

Un esempio?
Stavo camminando sulla pista pedociclabile, la strada di ritorno, quando ho intravisto una coppia di ragazzi con costumi davvero fantastici e con appresso un piccolo cane anche lui con indosso un paio di ali. 

Non ho potuto che fermarmi, posare la bicicletta e domandare loro se mi permettevano una foto.

Naturalmente e felicemente hanno approvato, ma nel tempo che stavo fotografando, una signora ben tenuta, in bicicletta con cestino colorato e bordato di fioritura di plastica, altezzosa ha iniziato a urlare da brava ignorante e “piazzaiola” che stavamo “rompendo i c…..” doveva passare lei, che rottura queste cavolate!”.

 Non ho avuto il tempo di rispondere o soprattutto ho usato il buon senso e sono stato zitto, ma la ragazza di quella coppia che stavo fotografando ha soltanto asserito: “Purtroppo è un brutto mondo!”

Se lo dice lei che non ha nemmeno venti anni!

Photo Errebi (Roberto Busembai)

scrignodipandora
Latest posts by scrignodipandora (see all)

Pubblicato da scrignodipandora

Sito web di cultura e attualità