Quando un uomo diventa papà

DI MARIAESTER GRAZIANO

Un uomo quando diventa papà cambia pannolini, si sveglia la notte, combatte con le pappe. Gioca sul lettone e dimentica le ore di sonno perduto.

Il tempo diventa liquido e si risucchia tutto veloce come acqua nella vasca dopo il bagnetto. Un uomo quando diventa papà chiede le tabelline e si arrabbia. Si arrabbia molto per quella del nove soprattutto. Un uomo quando diventa papà può avere voglia di piangere forte ma non lo fa.

Lo fa di nascosto, sotto le lenzuola, dietro una tenda, mentre guida da solo in mezzo al traffico e ha ancora nelle orecchie la tabellina del nove. In fondo neppure lui è tanto convinto quanto fa 9per 7. Un uomo quando diventa papà guarda molti telegiornali e si preoccupa delle guerre. Un uomo quando non era papà giocava a far la guerra coi soldatini o i bulletti del quartiere.

Un uomo quando diventa papà ha mezza vita per lui e mille vite per i figli. Però i figli si sentono sempre un po’mezzi senza il loro papà. Si eredita da lui un buco e si tenta di riempirlo con liti, riappacificazioni arruffate, tentativi di abbracci. sempre un po’ goffi. Ci si sempre un po’ strani ad abbracciare un padre.

Un uomo quando diventa papà cambia pannolini, gioca sul lettone, guarda tg, piange di nascosto, chiede la tabellina del nove (che non lo sai figlia mia che dopo il nove è tutto più facile. Non mollare mai nel momento più difficile. Ti perderesti il 10).

Un uomo quando diventa papà continua a perdere calzini, “Mimì i pedalini!”, per mettersi alla pari coi figli. Perché un uomo quando diventa papà rimane sempre un bambino e lo diventerà sempre di più con l’età. Sarà più goloso, più tenero. Sarà più facile abbracciarlo e poi sempre e comunque “Mimì i pedalini”.

Immagine tratta da Pixabay

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