Quel 10maggio del 1967

DI CARLO MINGIARDI

Sono sempre stato un grande appassionato di automobilismo, specialmente la Formula 1, ricordo che questa passione me la trasmise mio padre.

A volte è veramente strano come un bambino di solo nove anni, possa venire a contatto causalmente con uno dei misteri più assoluti, quel giorno e quel fatto rimasero impressi per sempre nella mia memoria, quel giorno capii che esisteva anche la morte.

Era una domenica pomeriggio e mio padre stava assistendo al Gran Premio di Montecarlo di Formula 1, non avendo meglio da fare mi misi anche io a guardare la tv. Rimasi subito affascinato da quelle vetture dalle forme affusolate che sfrecciavano su quei tornanti a velocità folle, ricordo che papà mi spiegava le marche delle varie automobili, i piloti, la velocità che potevano raggiungere.

Mi parlava soprattutto della Ferrari, la vettura più bella di tutte, di quanto fosse nettamente la migliore rispetto alle altre.
Fu proprio la Ferrari di Lorenzo Bandini che verso la fine della gara, all’uscita di una curva sbandò, colpi una balla di fieno sul bordo pista, si capovolse e prese fuoco.

Vidi mio padre sbiancare, guardavo le immagini dei soccorritori che non riuscivano a fare niente per domare le fiamme, guardavo mio padre ammutolito sul divano con una espressione di sgomento, i minuti passavano lenti e inesorabili, in me si fece strada la consapevolezza che dentro quel siluro di acciaio c’era un uomo che stava morendo, fu terribile.

Ricordo che dopo l’accaduto papà spense il televisore e in silenzio se ne andò via, non mi disse nulla, forse nella sua mente ritenne che ero troppo piccolo per spiegarmi cosa era avvenuto, so solo che quel giorno diventai un poco più grande, capii esattamente che la vita può finire in qualsiasi momento.

Immagine tratta dal web

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