DI LUCIANA IBI
Certi gesti un po’ audaci ( e non sto parlando di spogliarci )
dicono ancora di noi.
Fascino discreto di una bellezza sfiorita o, forse rinnovata in un’ altra dimensione che contempla albe e tramonti nuovi.
Le schermaglie tutt’ ora presenti, sempre condite con un po’ di pepe.
Ti guardo e penso: ” Ma che bell’uomo… ”
Mi guardi e te ne stai zitto e intanto, con un gesto sensuale, mi scosti una ciocca di capelli dietro l’orecchio.
Ora ,a pranzo e cena, ci concediamo il lusso di fare conversazione, c’è così tanto da dire tra noi! Poi scegliamo i programmi TV da guardare assieme.
Si, lo so, propongo sempre film d’amore.
Litighiamo un po’, ma ad arrendersi sei sempre tu.
Tanto, lo sappiamo entrambi come va a finire.
Lentamente scivolo sulla tua spalla e , mi addormento , lasciandoti carta bianca.
Così mi copri e te ne vai a furoreggiare con l’Arte, tua eterna amante.
La poltrona, il plaid, non offrono abbracci avvolgenti e caldi, a tarda notte, prendo un libro e me ne vado a letto.
Sulla carta stampata o sul Kobo io ci sogno sopra.
Per lunghe ore viaggio ininterrottamente, tenendo testa a un fantasioso amante che mi corteggia e, a un certo punto, mi abbandona alla notte.
Ho l’Alba per amica. Tu la chiudi fuori e dormi.
Con una tazza di caffè fumante e una penna in mano, dò fondo alle Emozioni.
Un denso, amarognolo aroma mi disegna la bocca, ombre sognanti, fugaci mi percorrono lo sguardo.
In sottofondo la musica, guida fluida, la penna.
Dentro la tua vestaglia è un brivido a sorreggermi.
A volte il tempo passa, sulla schiena china , entrando dalla finestra, un raggio di Sole mi riscalda.
Ti porto il caffè a letto.
Un bacio a fior di labbra, una doccia e, mi vesto.
Esco, la testa piena di vento , gli occhi sul verde di un tappeto d’erba, su quella macchia di colore oltre la siepe.
A volte ritorno con qualcosa di nuovo da indossare, che diamine, sono donna.
Non te ne accorgi, anche la tua testa è tra le nuvole.
Alla sera chiedo: ” Usciamo ? ”
Incuriosito ti giri, il tuo sguardo mi percorre e…si ferma lì, su quel paio di sandali slacciati che calzano i piedi, chiaro invito ad aiutarmi.
La tua voce che sa essere ancora roca, mi apostrofa
: ” Fantasiosa femmina, ne hai inventata una nuova.
Come dirti no ? Dai , usciamo, ma prima…” ..e ti chini , sfiorandomi con le dita, prima di allacciare la stringa alla mia caviglia.
Il Fascino? Questa nuova età, senza nudità, rivestita con la sottile trama dell’ Amore che fa sbocciare fiori in Primavera e ,all’ Autunno , maturare succosi, invitanti frutti…
Non coglierli è Peccato!
L’inverno è alle porte…
Immagine dal web
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