Quel treno del mattino

DI FRANCO FRONZOLI

Alle sette e trenta del mattino
il treno mi aspettava

puntuale col fischio rituale

Libri sottobraccio sciarpa e
cappellino perché faceva freddo

l’inverno a Molino

Seduto su quel legno le mani
a riscaldare

guardavo un paesaggio che era
sempre uguale

Venti minuti il tempo per arrivare
dove c’era la scuola e si doveva

studiare

Non c’erano messaggi né telefonini
solo biglietti scritti passati sotto i

tavolini

Quindici minuti di ricreazione un poco
di focaccia o panino farcito di

prosciutto

oppure

mortadella

Libri sfogliati appena e quaderni
scritti con pensieri vaghi

spesso

abbandonati

Poi il treno del ritorno che era
sempre uguale a quello del

mattino

in ogni

particolare

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