Quella bimba lontana

DI MARIALUISA VILLA

Pomeriggio d’estate, caldo bruciante, leggere folate di aria calda che entrano a tratti dalla finestra, spostano le tende leggere per un attimo, che poi ricadono in silenzio. Silenzio.

Solo, in sottofondo, il cantare delle cicale e, in lontananza, il rintocco di un campanile. Estate. E nella mente torna una bimba che corre sull’erba, a piedi nudi, poi entra in casa sulle piastrelle fresche di granito puntinato, per poi buttarsi sul letto alto, sprofondando nei cuscini gonfi e profumati di lavanda.

Una mano amorevole le accarezza i capelli ramati, una voce pacata le sussurra parole di zucchero. La bimba, nel dormiveglia, cullata dalla quiete e da quella voce, si assopisce, forse sogna un po’…e, nel sogno, percorre le strade della vita, incontra persone, vive sentimenti, gioisce e piange, ama e combatte , soffre e detesta, tradisce e consola, sceglie, decide.

Conosce il sapore amaro della delusione, arranca, lotta, a volte sbaglia, altre trionfa, e dopo chissà….
Poi si desta. Cosa è stato? Un sogno, vero? Un’ utopia? O un presagio? È così difficile la vita? Eppure io ho in mente tante bellissime cose da fare…

Dormi, bimba, dormi. Non pensare a quel che sarà. Godi della tua fanciullezza. Perché gli affanni arriveranno, e anche qualche cosa bella. Ma non pensare ora a quello che sarà. Perché nulla potrà cambiare ciò che deve essere. Dormi, sogna, gioca, salta e gioisci, piccola bambina di un tempo lontano.

Immagine tratta dal web

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