Quella favola della sera

DI FRANCO FRONZOLI

 

Buonanotte amore.

Diceva sempre così la mamma quando metteva a letto la figlia oppure il figlio.

Ma subito dopo, puntuale arrivava la richiesta :

«Mi racconti una favola mamma »?

Era uno dei momenti più belli per i bambini che si addormentavano con Cappuccetto Rosso, Pinocchio, Hänsel e Gretel, il Gatto con gli Stivali, Biancaneve, Cenerentola.

Niente audiolibri, niente tecnologia ; la voce della mamma era come una poesia di Prévert, una canzone suadente, lenta e accogliente.

Era il cuore il “ narratore “ , che portava ad incontrare Morfeo lasciando un collegamento tra favola e sogno.

E poi il rituale bacio sulla guancia, non percepito perché oramai il sonno aveva vinto.

Le favole della crescita, impresse nella mente, ripetute anche più volte a richiesta :

La bambina con il cappuccetto rosso andava a trovare la nonna, incontrò il lupo …

Nel mare una balena spalancò la bocca ed inghiotti’ Pinocchio , che si trovò nel suo ventre …

Ogni passo erano tre metri, per il gatto con gli stivali, vestito da moschettiere …

Pollicino, per non perdersi getta a una pallina di pane sul viottolo che percorreva ma non immaginava che gli uccellini …

Il primo porcellino, per fare in fretta costruì una casa di paglia ; il secondo di sassolini ; il terzo , arguto e paziente, con mattoni e cemento …

Erano momenti in cui il cielo accendeva le stelle, il mare quieto accompagnava piccole onde, crescevano i fiori, la rugiada appariva sudata.

Era il momento in cui la voce della mamma faceva dondolare l’amaca della sera che sarebbe diventata, successivamente, notte.

Erano tempi di fantasia, di parole lente, di amore percepito, di gioia e qualche pillola di felicità.

Sicuramente un momento magico.

In quel mondo sono cresciuti bambini allegri, amati, accarezzati, con quel bacio seguito dalle parole : “ Buonanotte amore “ .

Era il tempo di quella favola della sera, quella che ci portiamo dentro e non ci accompagna più, prima di dormire…

Immagine tratta dal web