Quella sera

DI RICCARDO ANCILLOTTI

 

“Non lo sopporto, è pieno di se e basta” fu il giudizio tagliente di Fabrizia, mentre davanti lo specchio, si passava la matita sopra le palpebre.
“Non lo è più di me, te o Gianluca, non trovi ?” rispose Luana, a sua volta, passandosi del rosso fuoco sulle labbra. Poi porgendo l’orecchio aggiunse:
“Con tuo marito però ha legato subito. Senti quanti argomenti di conversazione hanno trovato!. Adesso parlano anche di politica”.

“Questo mi preoccupa. Figuriamoci io non riesco nemmeno a farlo parlare dei problemi della Scuola Materna!” constatò stizzita l’altra.
“Certo che oggi sei particolarmente critica. Ma se hai sempre detto che per trovarne uno uguale a Gianluca, non sarebbe bastato fare il giro del mondo!..?”
“E te lo confermo, solo che quando si comporta così non so più se è nel bene o nel male!” rincarò Fabrizia mentre
lasciò cadere due gocce di collirio nell’occhio destro, poi sbattè rapidamente le palpebre ed aggiunse “…andiamo dai che ci stanno aspettando”.

La sera era nitida, stellata. Soffiava appena un leggero alito di vento, che almeno permetteva di respirare. Contrariamente all’afa che aveva accompagnato l’intera giornata estiva.
L’Alberti, anche durante la breve passeggiata, non aveva mai smesso di essere il più loquace e brillante del gruppo. Dimostrando di possedere una notevole carica di simpatia, che aveva da subito contagiato i ragazzi.
Questo però, non era riuscito a stemperare più di tanto l’ostilità della ‘cognata’, anche se questa adesso riusciva a mascherarla meglio, arrivando qualche volta, allo scambio di battute con il ‘non gradito’ ospite. In questo, probabilmente era venuto in aiuto il ‘drink’ sorseggiato all’aperto di un Piano Bar.

Gli argomenti di conversazione adesso, spaziavano dallo sport, la Tv, l’arte culinaria, i viaggi, la medicina, la natura e via dicendo.
Giorgio, era un vero mattatore! Luana, l’ispiratrice, Gianluca, una spalla mediocre e Fabrizia, sempre meno osservatrice e sempre più partecipe!
In particolare, il ‘professore’ Alberti, riuscì a captare l’attenzione di questa quando spiegò con dovizia di particolari il comportamento sessuale della ‘Passera scopaiola’, che è: “….parsimoniosa amministratrice dello sperma maschile. Lo tiene in serbo per fecondare le uova che produce man mano. Così per garantirsi la paternità della prole, il maschio, prima di accoppiarsi, si mette a stuzzicare con il becco, l’apertura genitale della femmina, sino a che non ne escono fuori alcune goccioline. Sono appunto lo sperma del maschio che lo ha preceduto…”

Il viso giocondo di Gianluca, s’illuminava ad ogni frase di Giorgio, procurando a Fabrizia un crescente sentimento di rabbia. In alcuni momenti il marito sembrava soggiogato dalla presenza dell’altro e la cosa lei non la sopportava !
Aveva l’impressione che Gianluca, tentasse di salvarsi dall’oppressiva personalità dell’Alberti, prosciugando fino in fondo il proprio bagaglio d’ironia e di conoscenza, tanto che Fabrizia, credendolo costantemente in difficoltà correva regolarmente in suo aiuto.
“Gianni!..Tu stai bevendo troppo! Che cavolo d’esempio diamo ai ragazzi?!” lo rimproverò, ad un certo punto.
“Senti, sono in ferie! E poi siamo tra amici, no ?!” Ribattè lui, cercando con lo sguardo ormai lucente il consenso dell’altro che subito sentenziò:
“Trasgredire fa bene ogni tanto! Produce stress positivo che ricarica sia il fisico che lo spirito !”

“Può darsi, ma non è il caso di esagerare! Sei già al terzo ‘drink’!” intervenne Luana, concordando con la sorella. Quindi rivolta a Giorgio, proseguì: “ Perché non riprendiamo la passeggiata. Eh tesoro ? Ai bambini avevamo promesso di passare dal Luna Park!”
“Il tempo di finire di bere ed andiamo!” esclamo Gianluca,”Cercate di essere meno ossessive per dio! Vedete ? Filippo e Luca si divertono anche qui!” aggiunse indicando
i ragazzi poco distanti ed intenti a giocare.
“Le due donne condivisero un’aria di semi-preoccupazione, quindi Luana, scuotendo la testa si alzò e sbrogliò:
“Ok, ok, io intanto però vado a pagare il conto” e così dicendo si allontanò.

Gli occhi dell’Alberti, attraverso quell’aria di uomo senza età, ora lanciavano lampi in tutte le direzioni e nel frattempo diede una pacca d’incoraggiamento sulla spalla del giovane amico informandolo:
“Caro amico, non c’è niente da fare, le donne sono esseri viventi molto più complicati di noi, sono…”
“Professore, per favore, lasci perdere!. Non basta aver studiato un po’ di più di altri per conoscerci, dia retta! “ lo interruppe seccata Fabrizia. “ E tu fammi il favore di non bere più!” , supplicò il marito, allontanando il bicchiere.
“ Ora non esagerare, è adulto! Lo sa da solo quando smettere!” intervenne l’Alberti, con tono diretto colorito dà un’occhiataccia professionale diretta alla donna. Quindi porse a Gianluca il proprio bicchiere.

“Grazie!” fece questi e indirizzando, a sua volta, uno sguardo di sfida alla moglie, bevve tutto d’un fiato.
Questa ingoiò la rabbia.
Proprio come quando aveva dieci anni e dalla terrazza di casa scorse nell’appartamento di fronte, la signora Giulia, fare l’amore con suo padre, chissà poi, perché, proprio in quell’istante le era venuto in mente quell’episodio? Quel giorno si spense un mito: suo padre, appunto! Così l’onnipotenza dell’Alberti, ingigantiva l’idiozia del marito. La spegneva!
Improvvisamente, poi, sentì una mano cercare d’introdursi tra le sue ginocchia. Lei per impedirlo, strinse forte le gambe e con le mani, l’allontanò di forza. Era lui: Giorgio.
“Hai visto? Sto meglio di prima!” sbraitò ridacchiando Gianluca, lontano mille miglia da ciò che stava accadendo.

La ‘mano morta’ di Giorgio, tornò ancora alla carica e questa volta Fabrizia, irritata dallo sghignazzare idiota del marito oppose solo una flebile resistenza, poi non si curò più di fermarla. Lasciò che lentamente avanzasse tra le cosce, mentre bevve tutto d’un fiato il ‘drink’ sottratto a Gianluca. Il liquido scese nell’esofago quasi corrodendolo e la scosse in tutto il corpo. “Vogliamo andare?” domandò allora Giorgio, senza interrompere la navigazione. “ Per me…adesso possiamo anche restare!” rispose lei piantando i gomiti sul tavolo, le mani sotto il mento e lo sguardo sul marito che era di fronte.

“Meno male!…vedo che bere un po’ ti ha fatto bene”  disse candidamente questi. Allora lei, prima di andare incontro ad un’eccitazione isterica, fece un profondo respiro, si alzò di scatto e chiamò ad alta voce: “ Ragazzi!..venite svelti! La zia e il signore devono ripartire subito, è tardi!”

Immagine tratta dal web

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