Questo è l’uomo

DI HORION ENKY

Non so se siamo il volto di qualcuno o l’anima di nessuno
e amorfi restiam seduti sul bordo di un precipizio
che delimita il vuoto interiore,
persi tra i faldoni scritti dai retorici del passato
a cercar il respiro dell’universo dentro i sogni.
Forse siam il frutto di un veemente castigo,
dell’aver strappato un drappo scolorito
che cingeva un esile corpo trafitto da chiodi e spine.
Cronaca riportata su di un giornale letto
ma poi dimenticato sopra un tavolo senza memoria.
Cambiamenti memonici, traboccanti di silenzi,
fatti di fede sopita, parole, parole confidate
a chi le ha scolpite sui granitici altari.
Congiura messa in scena da fantomatici lacchè,
servizievoli e striscianti serpenti
che aprono le porte ai boriosi e arroganti detentori del potere.
Satrapi che cavalcano i rancori, nobili son di antico lignaggio,
apocalittiche tigri graffianti, scarnificatori di menti,
disseminatori di futilità, spacciatori di specchi,
dove si riflette solo egocentrico io.
Siam ora divenuti miseri senza orgoglio,
derubati e spogliati di ogni sensibilità,
è morto il rispetto dell’individuo,
insieme alla comprensione di ciò che vale,
schiavi dell’arroganza,
portiamo il peso di un falso fardello del sapere,
retaggio di un antico predatore, di un ragno carnefice
che intrappola tutti tra i meandri dell’intolleranza, questo è l’uomo.

Immagine tratta dal web

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