
E’ lì che si consumò l’atto più sanguinoso della Guerra dei Balcani, un quarto di secolo fa, nel luglio 1995: vennero uccisi oltre 8.000 uomini e ragazzi musulmani.
La storia di Aida
La storia è incentrata sulla Aida, traduttrice dell’ONU, che cerca di salvare la sua famiglia dopo che l’esercito della Repubblica serba di Bosnia ha preso possesso di Srebrenica e iniziato la pulizia etnica nei confronti della popolazione bosniaca.
Il film è stato proiettato nel centro commemorativo, non lontano dal cimitero delle vittime del massacro.
Tra il pubblico, Almasa Sekovic, 34 anni, sopravvissuta, allora era una bambina: vide il fratello adolescente trascinato via e ucciso.
“Mi ha riportato tutto alla mente”
“E’ stato impossibile non pensare a mio fratello, che è elencato tra le vittime del massacro nella sala commemorativa alle nostre spalle. Lui, mia sorella, l’altro mio fratello, mia madre e tutti quelli che hanno passato questo orrore. Il film ci ha riportato gli odori, i suoni e le immagini.
Mi ha riportato alla mente i ricordi di tutto quello che ho passato nel 1995”.
La regista Jasmila Žbanić, 45 anni:
“Dopo tanti anni, abbiamo fatto un film che la gente può finalmente vedere, un film fatto di storia e di emozioni. E per essere venuti fin qui a vederlo, spero che gli spettatori del film siano riusciti per un attimo, anche se è molto difficile, ad estraniarsi dai fatti, dopo tanti anni”.
Candidato all’Oscar come miglior film straniero
Jasmila Žbanić ha definito la serata a Srebrenica la “proiezione piu emozionante della mia vita”.
Presentato in anteprima alla Mostra del Cinema di Venezia, “Quo Vadis, Aida?” rappresenterà la Bosnia agli Oscar del Cinema, in lizza come miglior film straniero.
- Una “persona speciale” - 21 Maggio 2025
- Sei così - 21 Maggio 2025
- Ora, per la prima volta, penso al passato - 21 Maggio 2025