Rave party, conseguenze e pandemia

DI FRANCO FRONZOLI

 

Lo chiamano rave party, un agglomerato di ragazze e ragazzi che si stordiscono con musica techno , alcool e .. droga.

Quello che è successo a Bologna  è il tipico esempio, che  testimonia il fatto che, a volte, se dai un dito si prendono la mano ed oltre.

Circa quattrocentoragazzi, senza mascherina, senza alcun mezzo di protezione, hanno organizzato un rave party, interrotto, ma ahinoi, sempre troppo tardi dalle forze dell’ordine.

Insomma quando questi «scalmanati» , ci si mettono, un favore al signor Covid 19, lo fanno volentieri.

Quali provvedimenti sono stati presi?

Isolamento sul monte bianco?Divieto di uscita dalla propria abitazione per un anno? Sequestro di telefonini ed altri marchingegni tecnologici? 10 frustate alla “ romana “ ? Bagno in acque gelide ( 10 gradi sotto zero ) … nudi?Sequestro mezzi di trasporto ( moto e auto ) , sicuramente di alta cilindrata da vip del grande fratello?

No, nulla di tutto questo ma,

Una multa che non pagheranno mai.

Adesso assisteremo allo sdegno degli italiani, delle istituzioni, degli imprenditori, degli intellettuali e via cantando.

E le persone che verranno contagiate, perché ci saranno, sul conto di chi le mettiamo?

Come sempre sul corpo sociale?Sugli ospedali? Sul debito pubblico?

La libertà è cosa seria, molto seria, non un gioco a Monopoli, così come altrettanto seria è la responsabilità, soprattutto in un contesto di emergenza sanitaria, come quello che stiamo vivendo.

Ma siamo sicuri che si voglia riaprire in sicurezza? Con questi esempi?

Intanto Roma, Milano e tante altre località hanno accolto il colore giallo, accalcandosi in ogni dove.

È bastato il superamento della mezzanotte tra domenica e lunedì, che si è sentito l’urlo :

Scatenate l’inferno!

Come se l’inferno che ci è piombato addosso, non fosse già abbastanza…

Immagine tratta dal web

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