Ricordi Roma? , quando i pensieri vanno a ritroso nel tempo

DI FRANCO FRONZOLI

Avevo 22 anni, il servizio di rappresentanza era duro, soprattutto durante la Festa della Repubblica, quando sui Fori Imperiali dovevo stare immobile per tre ore, pausa, altre due ore.

Sempre pronto un sostituto per ovviare ad uno svenimento o a qualsiasi altro malore.

Eravamo sul posto due ore prima che arrivasse il Presidente della Repubblica, con la grande uniforme integrale, non con quella ridotta, ed il caldo
si sopportava con grande fatica.

Ma questo è un incipit…

Le mie giornate di libertà erano preziose perché il tempo passava troppo velocemente, e per non ritrarre l’occhio dalla Roma più bella salivo al Gianicolo, da dove Roma era veramente “ caput mundi “ , di una bellezza accecante.

Alle volte rinunciavo al pranzo in caserma, mi munivo di due panini con una bottiglietta di acqua, e salivo lassù sul monte del Gianicolo.

Con l’intera giornata libera prendevo il bus, mi fermavo a Largo Argentina e poi a piedi salivo in alto, molto presto, per non perdere sia i dodici colpi di cannone che il teatro dei pupi.

Avevo girato Roma passo per passo, dal Colosseo a Piazza del Popolo, dalla Fontana di Trevi alla Piazza Venezia, dalla Bocca della Verità a Galleria Colonna ( ora Galleria Alberto Sordi ).

Una Roma, allora, sempre elegante truccata con un filo di cipria, di una bellezza non definibile a parole.

Tutto a posto, preciso, pulito, nessuna macchia sui muri, i monumenti tutti senza un segno di spregio.

Andavo al bar degli artisti in Piazza Colonna, dove con qualche lira consumavo un caffè e mi gustavo la gentilezza del personale più  l’ incontro con qualche volto noto.

A due passi Palazzo Chigi e qualche volta si notava qualche politico di allora, parevano monumenti se raffrontati a quelli di oggi.

Ma la meta preferita era lassù: in quel Gianicolo di verde, di pace e poi quel delizioso ponentino, sul muretto che guarda Roma e sotto il cannone, sempre lo stesso da tempo immemore.

I giovani, tra cui io, eravamo educati: ad esempio, se davanti alla Bocca della Verità, si formava la fila e capitava sempre , le persone anziane venivano fatte passare avanti.

Vicino alla Bocca della Verità esiste una luogo di culto che vale la pena sempre di visitare.

Ma Roma è immensa, tanto immensa che raccontarla tutta ci vorrebbero mesi: non è detto che non racconti le visite alla Città del Vaticano, Castel Sant’Angelo e perché no, l’emozione di essere presente quando si inaugurò il Piper.

Oggi è così, il pensiero è andato a ritroso nel tempo, mi ha riportato alla mente ricordi di una Roma che oggi manca, profumo di rispetto ed educazione che hanno perso valore, ma anche un panino, un pranzo frugale, consumato all’aperto, dal sapore di un piatto preparato da un grande chef.

Che scherzi fanno i ricordi, a volte…

Immagine tratta dal web

scrignodipandora
Latest posts by scrignodipandora (see all)

Pubblicato da scrignodipandora

Sito web di cultura e attualità