Roma, manifestazione antifascista. Landini: ‘Questa piazza parla a tutto il Paese. Dalla solidarietà ora si deve passare all’azione concreta’’

di Chiara Farigu

Non ci sta Maurizio Landini a vedersi etichettare la manifestazione di Piazza San Giovanni come ‘manifestazione di parte’ perché è di tutti: ‘qui oggi difendiamo la democrazia’, scandisce con tono deciso, rimandando al mittente, vale a dire al segretario della Lega il commento ingeneroso fatto qualche ora prima.

Una settimana fa il vile attacco alla sede della Cgil da parte di alcuni esponenti di Forza Nuova e attivisti no-vax, oggi la risposta unitaria dei sindacati per ribadire con fermezza: ‘No ai fascismi e alla violenza, sì al lavoro alla sicurezza e ai diritti’.

Sono arrivati da tutta Italia per manifestare vicinanza e solidarietà, ‘siamo 200mila’- dicono orgogliosamente alcuni vertici sindacali, mentre la questura, come spesso succede quando si fa una stima delle presenze, parla di 50mila.

Non è questione di numeri, quanto di far sentire a Roma come in altre piazze di altre città che ‘l’attacco alla Cgil, l’attacco al sindacato è in realtà un attacco alla dignità del lavoro di tutto il Paese. E noi siamo qui non per difendere qualcuno ma per difendere la democrazia e per estenderla’, ribadisce Landini, aggiungendo che ‘C’è un primo atto che chiediamo che il governo faccia, con l’appoggio di tutto il Parlamento: le forze che si richiamano al fascismo e usano atti violenti devono essere sciolte. Dalla solidarietà si deve passare all’azione concreta’.

Oltre ai cittadini comuni, molte le adesioni da parte di associazioni, partiti e movimenti. In piazza, come avevano annunciato fin da subito, Enrico Letta, Giuseppe Conte, Luigi Di Maio, Nicola Fratoianni e molti sindaci con le loro fasce tricolore.

Assenti invece, come peraltro avevano annunciato i vertici del centrodestra piuttosto contrariati del fatto che la manifestazione venisse organizzata nel giorno del silenzio elettorale prima dei ballottaggi.

Un’occasione mancata per loro, l’ennesima.   A conferma, qualora ce ne fosse bisogno, che quella richiesta di ‘pacificazione’ avanzata solo qualche giorno fa, è stata una delle tante boutade evaporatosi subito dopo.

*Immagine Ansa

Chiara Farigu

Pubblicato da Chiara Farigu

Insegnante in pensione, blogger per passione. Laureata in Scienze dell'Educazione, ama raccontarsi e raccontare l'attualità in tutte le sue sfaccettature. Con un occhio particolarmente attento al mondo della scuola e alle sue problematiche