Sanità, oltre 400.000 operazioni slittate: ecco perché il post-Covid fa paura

di Maria Parente

Gli effetti dell’epidemia in corso continuano a rimarcare la fragilità del sistema sanitario italiano, che sembra vacillare ogni giorno sempre di più, e a pagare le pene sono puntualmente gli ammalati che vedono slittare interventi, rinviate le cure, a causa di un netto dimezzamento del personale sanitario, positivo al Covid o sospeso per mancata vaccinazione.

E’ uno scenario allarmante che rischia di mietere nuove vittime, graziate dal virus, ma non dalla nostra coscienza: privare i reparti di medici e infermieri indispensabili a garantire il sacrosanto diritto alla cura è un atto di inaudita irresponsabilità.

Mentre aumentano tra le file, uomini e donne che attendono interventi urgenti , salva vita, si delinea aspramente il rigetto, da parte delle aziende ospedaliere, ad accogliere i pazienti. Oltre 400.000 le operazioni slittate, la Società italiana di chirurgia parla di “drammatica riduzione degli interventi”, dal 50 all’80% a seconda delle regioni.

Nell’anno 2021, nonostante l’impegno delle autorità sanitarie e dei chirurghi, non si è riusciti a smaltire le liste di attesa accumulate nel 2020 per patologie chirurgiche nonostante in molte regioni siano state organizzate sedute operatorie aggiuntive su specifici progetti.

“Adesso le liste di attesa torneranno ad allungarsi a dismisura, tornando praticamente nella stessa situazione del 2020, che ha portato come conseguenza 400.000 interventi chirurgici rinviati, notevole aumento del numero dei pazienti in lista di attesa e, ciò che è più pesante, si è assistito all’aggravamento delle patologie tumorali che spesso sono giunte nei mesi successivi in ospedale ormai inoperabili”, ricorda Francesco Basile, Presidente Società Italiana di Chirurgia. (FONTE: Bluedossier.it)

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