Sapevo di appartenerti

DI LUCIANO ZAMPINI

Di te prenderei anche l’assurdo
tornerei a piedi dalla notte sbagliata
lasciando il caso alle stelle guardiane
ricordandomi ogni dettaglio appena vissuto.

Di te berrei ogni parola pronunciata
puntando l’accento su quelle labbra dolcissime
ne scriverei poemi per ogni generazione
lasciando fuori ogni imperfezione.

Con te siederei in cima alle nuvole
gettando sorrisi a pioggia rinfrescando aridi sentimenti.
In te mi sono perso nell’istante che ti ho vista

mi hai salutato e il mondo già mi apparteneva.

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