Sarà chi verrà dopo di noi, a piangere, per le nostre miopie storiche

DI RICCARDO ANCILLOTTI

Si nasce tutti allo stesso modo, anche se nessuno puo’ scegliere dove e in quali condizioni economiche crescere.
Nessuno sceglie il colore della propria pelle e nemmeno l’educazione che ricevera’.

Siamo il frutto del caso. Della combinazione tra milioni, miliardi di possibilita’.
La nostra esistenza la dobbiamo ha chi ci ha accudito e non sempre questa persona e’ la madre, o il padre biologico.
Dobbiamo sempre tener presente che non abbiamo nessun diritto di veto, sulle vite altrui.

E il nostro diritto di critica, finisce quando e” distruttivo, o comunque, offensivo ed umiliante per i nostri simili.
Se nasci gay, dovresti trovare maggior comprensione e sostegno nelle persone che ti sono vicine e negli amici. Non perche’ tu abbia un diritto in più, ma perche’ la diversita’ e’ troppo spesso guardata con diffidenza in una societa’ agli albori della scoperta dell’uranio impoverito, delle camere a gas, del napal e del gas nervino.

Una societa’ dove le pallottole sono per lo più “vaganti”, e la volonta’ di sopprimere propri simili, riesce ad avere infinite giustificazioni legali; come accadeva, con meno enfasi, secoli fa.
Finiamola di crederci migliori e comunque in possesso di una autorita’ che ci arriva dal nostro censo.
Chi muore non ha quasi mai torto e chi vive non ha ragione a prescindere.

Chi semina odio raccoglie tempesta e chi verra’ dopo piangera’ sulle nostre miopie storiche!

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