Forse sfugge o forse no, ma zona bianca non significa “tana liberi tutti (e tutte)”.
La zona bianca è esercizio di responsabilità e autodisciplina.
Zona bianca è distanziamento, dispositivi di protezione, divieto di assembramenti, igiene delle mani e tutto il resto (che già dovremo conoscere e praticare).
E (al di la delle norme e dei divieti) il punto è che il virus ancora circola troppo (non solo nel resto del Paese), il punto è che da qualche tempo c’è anche la sua variante inglese, dunque che la battaglia non è finita.
E c’è poco da rilassarsi.
E quindi non si tratta solo di scongiurare il temuto ritorno in zona rossa o in una delle varianti cromatiche peggiorative, ma assumere ancora quel necessario rispetto per la salute altrui e per la propria, almeno finché la campagna di vaccinazione non sarà arrivata a coperture più significative.
Con la zona bianca noi tutti si respirerà un po’ di più, si tornerà a un minimo di quella libertà tanto sperata.
E questo è bellissimo.
Ma c’è da saperlo che, se ora ci comportiamo come idioti, domani potrebbe essere molto peggio.
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