#Scuola, incarichi e #supplenze: l’ingiustizia dell’algoritmo

di Salvatore Salerno

Un modo per coprire le inefficienze della macchina ministeriale, l’ingiusto reclutamento e la sede di lavoro. Riguarda anche il personale tecnico e amministrativo, riguarda anche il il ruolo, i troppi posti accantonati, le assegnazioni e le utilizzazioni, le cattedre che spuntano durante e dopo il bando, la scadenza di qualsiasi domanda.
Poi c’è sempre una manina che sa farsi il suo algoritmo a livello locale, non si capirebbe altrimenti l’affollamento di USR e i tavoli di convocazione che ci sono sempre stati e quando ci sono anche in pandemia con dirigenti e sindacalisti che controllano per conto degli iscritti o solo per qualcuno degli iscritti.

COPIO E INCOLLO DA UN ESPERTO:
“Gran parte delle domande diventerebbero superflue se si conoscesse un po’ come funziona un qualunque algoritmo.
È un percorso dall’alto in basso che procede lungo una strada unica. Questa strada può avere dei bivi e ad ogni bivio c’è una domanda. Le risposte di uscita dal bivio sono sì e no (sto semplificando…) e si continua ad andare avanti finché si ferma. Lo stop è quando viene assegnata la scuola per la supplenza. Esempio pratico: Preferenza 1: scuola Fermi, flag su cattedra annuale, cattedra 30/6 e spezzoni. Preferenza 2: scuola Majorana, flag su cattedra annuale, cattedra 30/6 e spezzoni. Disponibilità reali (caricate nella base dati): al Fermi ci sono 10 ore e al Majorana una cattedra al 31/8. Start dell’algoritmo: Processa la preferenza 1 —> Scuola Fermi.Bivio 1: esiste una cattedra al 31/8? No. Vado avanti…Bivio 2: esiste una cattedra al 30/6? No. Vado avanti…Bivio 3: esiste uno spezzone? Sì. STOP Cattedra assegnata al Fermi, 10 ore. Al Majorana non c’è proprio arrivato…”
E allora si spiega come con meno punteggio il concorrente riesce ad avere la cattedra sotto casa e pure la scuola che piace di più, agli altri non resta che affidarsi alle dea bendata travestita da un computer, notoriamente stupido e manovrato solo da cosa ci si mette dentro
Si spiega perché qualcuno di più noto o moglie di qualcuno noto riesce ad avere il ruolo da un algoritmo, nella propria città come si è ampiamente visto dopo la 107 renziana mentre altri sbattuti a centinaia di migliaia o un migliaio e più di chilometri.
C’è modo di difendersi? Bisogna chiedere al nostro esperto ma proviamo a fare alcune ipotesi:
1) flaggare solo la cattedra completa al 31 agosto e basta se si vuole lavorare (ma il nostro esperto ci dirà del rischio di non lavorare se si ha un punteggio basso);
2) flaggare solo una scuola e un solo Comune se si è sicuro che quella cattedra sarà disponibile con un determinato punteggio (anche qui l’esperto avrà da ridire);
3) aspettare l’ultimo momento per fare le scelte raccogliendo le maggiori informazioni possibili ma il Ministero continuerà a tenere criptate da accantonamenti presunti o nuove nomine (per esempio STEM, straordinario, organico covid, solita distanza incredibile tra organico di diritto e quello di fatto o anche irriducibili sul green pass).
Aggiramenti e furberie sull’algoritmo non sono certo la soluzione. 
Quella va ricercata nell’incapacità di un Ministero Istruzione, peraltro, non uniforme nelle sue diramazioni di direzione uffici scolastici regionali e provinciali, per smantellare un meccanismo perverso.
Avessero messo tutti i precari che ne avevano diritto con i 36 mesi, le graduatorie di merito e le GAE in cattedra… Ma quella sarebbe stata la soluzione più giusta, lasciare solo una parte ad incarichi e supplenze.
In una scuola giusta e con il giusto rapporto insegnanti, ata e classi ci sarebbe stata una grande disponibilità di lavoro comunque. La civiltà e la correttezza sulle informazioni e oggettività nelle assegnazioni delle cattedre, per il momento, abita da altre parti, lontano da viale Trastevere.
#Scuola  #supplenze
*Immagine tratta da Scuola Informa

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