Scuola. Sciopero 30 maggio contro il decreto 36: i motivi della protesta

di Manuela Serra

La situazione che riguarda il decreto 36 è abbastanza drammatica e come tutte le orride vicende che riguardano la scuola, passa sotto traccia, nessuno ne parla.

Il decreto in questione prevede pesanti incursioni su temi contrattuali quali il salario e l’orario di lavoro dei docenti, materie che peraltro devono essere al centro del confronto della trattativa per il rinnovo del CCNL e che non possono essere demandate ad un atto unilaterale di legge.

Inoltre distrugge la stessa funzione dell’insegnante. Abbiamo docenti in trincea, con il nuovo decreto avremmo solo docenti-zerbini.

Chi avrà soldi potrà insegnare, perché ha acquistato crediti formativi, chi non ha soldi, benché formati non sarà NESSUNO.

Da quando sono state abbandonate le SSIS (prima sostituite da un corso-concorso mai realizzato, poi dal mercato dei 24 CFU), con il decreto 36 si introduce un percorso di formazione iniziale per l’abilitazione all’insegnamento nella scuola secondaria che prevede l’acquisizione di 60 CFU, di cui 20 di tirocinio diretto e indiretto e un esame finale con una prova scritta e una lezione simulata.
I CFU potranno essere acquisiti durante tutto il percorso di laurea disciplinare in “centri” che saranno “individuati” dalle Università.
Tutto ciò di fatto apre al mercato dei CFU gestiti da INVALSI E INDIRE.

Sono stati presentati vari emendamenti dove si chiede il rispetto del dettato originario del PNRR e quindi che la funzione della Scuola di Alta Formazione sia limitata al coordinamento dell’attività formativa, anche perché i contenuti della formazione del personale scolastico devono rimanere in capo alle istituzioni scolastiche a cui deve essere garantita l’autonomia organizzativa e progettuale.

Altro gravissimo limite è dato dai tagli alle risorse precedentemente destinato al personale scolastico (vedi card docenti) con un taglio di circa 10.000 unità organiche, in completo spregio del Patto per la Scuola, che era stato sottoscritto dall’attuale governo per valorizzare il personale scolastico e per estendere il tempo scuola investendo sugli organici.

E’ un decreto che affossa completamente la scuola e a cui bisogna dire NO!

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