Si porta a casa due filoni di pane destinati al macero. L’azienda lo licenzia

di Nicola Fratoianni

Un lavoratore di un forno artigianale è stato licenziato per aver “rubato” due filoni di pane destinati al macero.
Già questo basterebbe per chiedere a gran voce la reintegrazione e denunciare questa ignobile criminalizzazione della povertà, ma purtroppo c’è di più.

L’azienda era già stata condannata per condotta antisindacale a seguito di numerosi provvedimenti mirati contro gli iscritti alla Flai-Cgil Nazionale.

A sua volta, l’ex amministratore, che ha segnalato il “furto”, era stato destituito perché il suo comportamento aveva portato l’azienda ad una condanna per discriminazione e nella registrazione di un colloquio con i lavoratori extracomunitari si era definito fascista e si era lasciato andare a frasi come “tu magnavi le cavallette e oggi stai qua” o “con i comunisti non voglio avere niente a che fare, con la feccia non mi sporco”.

Insomma, un giorno di ordinaria discriminazione e sfruttamento.
Queste persone e questa mentalità vanno combattute con forza, sempre e in ogni dove.
Il sindacato ha annunciato che avvierà una nuova causa. Noi siamo con loro.
*Immagine pixabay

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