Siamo sicuri che punire educhi?

DI FRANCO FRONZOLI

Consentitemi una amara riflessione su un fatto che mi ha fatto molto male.

Nella Versilia italica, all’interno di un asilo, delle maestre che non trovo frasi per definire, consegnano un pacco regalo a tutti i bambini, tranne  ad uno.

Un bambino come gli altri, magari più vivace, non «addomesticabile», come vorrebbero le insegnanti, per questo ritenuto non meritevole quindi « cattivo».

Un comportamento quello delle “maestre “ sconsiderato, non educativo,  spregevole.

Il bambino piange, come naturale, e le insegnanti lo consolano con questa terribile frase : “Se fai il bravo ti daremo il regalo a gennaio “ .

Poco conta se queste “educatrici “ hanno chiesto scusa dopo che l’episodio è stato sviscerato sul web , diventando virale.

Nel mio paese virtuale, il licenziamento con ignominia, sarebbe stato preso un minuto dopo il fatto.

Quel bambino, non dimenticherà facilmente quella triste circostanza, il rifiuto, l’ emarginazione nel contesto scolastico.

Mi chiedo se sia possibile continuare a vedere queste maestre nel cuore di un gruppo di bambini, per altro molto piccoli e quindi più fragili, più indifesi.

La ministra della Istruzione, sino a questo momento è silente, come se nulla fosse accaduto. Forse crede sia un episodio secondario, trascurabile.

Invece è grave, gravissimo.

I bambini non vanno difesi a parole  ma fattivamente anche con drastici provvedimenti verso coloro che non hanno requisiti per l’insegnamento, deleteri per la evoluzione dei minori.

I bambini vanno aiutati, con pazienza e competenza, non traumatizzati.

Sono, i bambini, il meglio che abbiamo nella società del presente e del futuro.

Chi viola la loro fragilità, non merita di insegnare.

L’insegnamento è un privilegio, una alta responsabilità, una passione innata.

Insegnare non è solo far crescere, ma anche crescere, perché i bambini possono anche insegnare.

Loro sono spontanei, luminosi, non asserviti alle frustrazioni di adulti incompiuti.

Loro sono luce, da vivacizzare non da spegnare.

Chi non capisce i bambini, si allontani da loro, è un gesto nobile allontanarsi,  possibilmente, lo facciano  in silenzio.

Guai a chi tocca i bambini. Sarebbe una frase da inserire nella Carta Costituzionale!

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