Se in una classe di ventuno giovani allievi venti mi risultano volenterosi e uno è svogliato, chiuso e indietro con le lezioni, io seguirò soprattutto quest’ultimo.
Farò l’impossibile per prepararlo -anche con durezza materna se necessario- alla stessa stregua degli altri venti che, ovviamente, necessitano meno della mia guida. Eppure, oggi, c’è ancora chi abbandona, anziché spronare.
La scuola come la vita.
. È chiaro che le parole si sprecano, hanno perso in dignità e significato: la corsa tra gli specchi prosciuga dentro quanti appaiono e, col tempo, quanti fanno apparire.
Amici miei: le cariche, i soldi e gli allori a nulla servono, se non si è consapevoli che la miseria umana invade il mondo, ed è Su e In questa fetta di società che occorre lavorare. Sappiamo Luce preziosa Chi conosce se stesso e in se stesso, prima che intorno, trova e divulga un senso dell’esistere Qui, Ora.
Non a caso, Qui e Ora: non credo al caso.
Richiamo quella profonda, costante, coerente responsabilità che deve avvertire, sugli eventi,
la parte intellettuale di ogni Paese.
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