Sospesa ma protesa verso il futuro

DI DOLORES BIASIOLO

Sospesa in questa bolla d’aria ripercorro il passato.
Sospesa, ma protetta coccolata guardo il mondo dall’alto.

Ripercorro con la mente una storia, percepisco di essere come in un film di fantascienza con il tempo che si è fermato in un video che non ha tempo ne spazio….non sa di niente…

non ha sapore ne odore ne rumore, è tutto fermo, non mi rendo conto…
Passano le ore passano i giorni e piano piano mi rendo conto che la vita frenetica di prima era forse molto più bella di questa.

Così ferma, non so che fare, con questo torpore addosso.
Poi vedo che la vita continua, che scorre con il suo tempo di adesso.
Forse mi risveglio e incomincio a vivere questo presente.

Guardo, dalla mia bolla viaggiante, che ora si muove di nuovo, dopo questa stasi inerme…mi sono resa conto che anche il silenzio e’ rumore.

Apro bene gli occhi e la mia anima che era rimasta troppo scioccata, arrabbiata, chiusa da quell’accaduto, ora reagisce…
L’aria pungente e fredda mi scuote, mi dondola accompagnandomi leggera.

Vedo i campi arati dai contadini, i solchi profondi e le grosse zolle che sporgono pacate, sembrano risvegliarsi e aspettare per raccogliere nuova semina.

Il contadino guarda la sua terra, speranzoso, pensando ad un nuovo ciclo di rinascita.
Il fiume accanto scorre e nel rivo più piccolo, due gallinelle d’acqua fanno capolino un pò timide e incominciano con qualche pagliuzza a costruire il loro nido.

Più in là tre cigni maestosi nuotano altezzosi e fieri come in una voga longa.
Odo voci provenire da lontano, ma non vedo persone. Le strade sono deserte, passa un auto ogni tanto, gli abitanti sembrano non esserci sembrano nascosti, come fossero in un isola che non c’è.

Lo sguardo viene distolto nuovamente da dei rondinotti pigolanti sopra il portone di una chiesa, appollaiati e intorpiditi, forse stanchi per il lungo viaggio di migrazione.

Anche loro hanno lottato, sofferto, ma ce l’hanno fatta ad arrivare, pensando che è primavera. La vita continua, devono accoppiarsi e continuare questa ruota che gira all’infinito.

Più in là nel faggio, ci sono i pettirossi che devono ancora migrare in montagna. L’aria e ancora fredda anche se al sole si sta bene.

Anche Ugo è uscito dal letargo, il vecchio tartarugo che segna come ogni anno il primo giorno di primavera.
Nella robinia una coppia di tortore si corteggiano e nuovi amori sorgono.

Gracchiano le rane e le anatre rispondono per fare sentire la loro presenza, poi un po’ goffe, svolazzano e salgono in alto.
Anche l’airone è tornato nel suo nido di ogni anno nel punto più alto del pino dell’asilo nido.

Mi rendo conto che se noi viviamo a rallentatore, questo universo continua a girare con la sua bellezza e il ritmo delle stagioni si ripete come ogni anno.

Mi stupisce ogni volta e lo ammiro basita, entusiasta emozionata…
Non bisogna arrendersi ne fermarsi, non dobbiamo mollare mai.
La vita va avanti, ce lo insegna l’universo.

Ora respiro e lo assaporo tutto!
Questo messaggio forte e chiaro della natura ci dice che dobbiamo lottare, pazientare anche se siamo sospesi, fermi e non possiamo muoverci, correre nel parco come prima, abbracciarci, ma lo possiamo fare virtualmente con il pensiero.

Immaginare l’aria sulla faccia, il profumo dei fiori, il sorriso di un amico che da vicino ci saluta, il profumo dell’erba.

Abbracceremo, forte ancora i nostri figli, i nostri genitori, i nostri amici. Voglio stringerli tutti ma tutti, uno ad uno, fino a sentire il loro calore e la loro energia.

Ci riapproprieremo delle cose che non ci accorgevamo di avere col sorriso sulle labbra.
Gusterò in pasticceria quella brioche di marzapane e lamponi che sanno di bosco, con quel cappuccino spumoso profumato di caffè arabico.
Andrò alle feste con tanta gente, al ristorante assaporerò la mia ribolla gialla, che sa di sole di campi, di azzurro e di gelsomino.

Andrò alle lezioni di ballo…
Andrò in viaggio con il coro e canteremo con ancora più emozione e gioia.
Reciterò con le mie amiche sul palcoscenico…

Andrò a vedere il mio mare con le onde spumose e fragorose, assaporerò il profumo di salsedine, camminerò scalza nella sabbia ruvida e mi godrò l’orizzonte.

Camminerò si camminerò, camminerò molto orgogliosa di questa vita, che tornerà a girare meglio di una volta, ne sono sicura.

 

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