Storia di Arianna che viaggiando ha trovato se stessa

DI FRANCO FRONZOLI

Arianna era una ragazza ribelle, anticonformista, rivoluzionaria, combattiva.

Aveva 17 anni.

Suo padre di nome Giorgio , è un medico condotto,  con lo studio situato in un’ala dell’appartamento in cui abita.

La madre, Lisa, era una sarta di prestigio ed una designer, molto nota in quell’ambiente.

Arianna studiava per diventare archeologa, ma studiava anche scienze politiche e filosofia.

Frequentava una palestra di karatè , che si trovava a 200 metri da casa, due volte la settimana.

In poco tempo era diventata cintura arancione e si apprestava ad andare oltre, la sua meta  era diventare cintura nera.

Non studiava secondo i dettami del programma scolastico, ma coltivava un sistema nuovo, studiava senza vincoli.

Comunque sia, andare sotto il 30, come risultato di un esame, per lei era una delusione, e questo valeva per qualsiasi materia di studio.

Arianna era una ragazza  autonoma tanto che viaggiava liberamente per tutta l’Europa, due volte si era recata in America.

La sua ricerca di siti archeologici era una passione innata, tanto da aver collaborato gratuitamente con archeologi famosi.

I genitori , la lasciavano libera e non si intromettevano nelle sue decisioni , anche perché sarebbe stato inutile contrastarla.

Aveva nella sua biblioteca  tantissimi libri di archeologia, tutti letti, altri invece prenotati in una libreria, da leggere.

Frequentava le aule di giustizia , dove si tenevano i processi ed era in grado di stabilire se un difensore era valido o meno.

Era attratta dalle arringhe di un avvocato, Ermini il quale era minuzioso e molto bravo nelle strategie difensive.

Le sue canzoni preferite erano al massimo tre, le ascoltava ogni tanto, si concedeva poco cinema ma molto teatro.

Le piaceva un ragazzo, Giacomo che era avanti di un’anno nello studio rispetto a lei, era molto riservato oltre che studioso. .

Un giorno nei pressi del bar della scuola  lo avvicinò e senza preamboli gli disse : “mi piaci , se ti va possiamo fare colazione insieme la mattina” .

Giacomo, sbalordito, rispose di sì senza riflettere, senza conoscere il suo carattere.

Cominciò a conoscerla, quando uno studente le rivolse un apprezzamento non proprio elegante e si trovò per terra in men che non si dica.

Una scena quella, che si svolse davanti a molti studenti ed insegnanti e che si rivelò “ educativa “ per gli studenti che la videro.

La voce si propagò in tutto l’istituto ed in pochissimo tempo  i comportamenti di “ rispetto “ erano diventati palesi.

Giacomo, era un bel ragazzo con un volto triste, non osò mai andare oltre le giuste misure con lei.

Arianna alla fine dell’anno scolastico superato brillantemente, disse ai genitori che sarebbe partita per la Sicilia dove voleva raggiungere un sito archeologico  poter fare esperienza e fermarsi per due settimane .

L’assenso fu immediato.

Raggiunta la località, si presentò all’archeologo che aveva contattato giorni prima.

Fu destinata ad una tomba non troppo accessibile dove dovevano essere eseguite pulizie dei reperti venuti alla luce.

Insieme a lei una ragazza ed un ragazzo .

Prima di ritornare a casa il responsabile la chiamò e si complimentò con lei per il lavoro svolto : “sei molto brava , tieni presente che da me troverai sempre le porte aperte”.

Giacomo intanto era partito per un periodo di riposo in Umbria con tutta la sua famiglia.

Il padre di Arianna le chiese se voleva accompagnarlo a Vienna per un convegno di medicina generale.

Accettò e mentre il papà seguiva i suoi impegni, lei girava per Vienna, una bellissima città.

Passava il tempo , Arianna si era laureata a pieni voti, e decise di contattare l’archeologo siciliano.

Si trovava a Paestum e le propose una lavoro ben retribuito e la responsabilità di  seguire un luogo antico emerso da poco.

Aveva tre collaboratori con i quali instaurò un buon lavoro ed una buona amicizia.

Quattro mesi dopo, il sito era stato recuperato in ogni sua sfaccettatura tanto che i media ne fecero una tappa di rilevante importanza ed al suo interno furono realizzati diversi reportage.

Arianna che non amava la sedentarietà, convinse il “ capo “ a destinarla in un posto diverso.

Fu inviata in un centro archeologico a circa 15 chilometri da Alberobello, dove si trovò responsabile unica dei lavori.

Anche qui ebbe un grande successo

Ritrovò casualmente Giacomo, con il quale decise di convivere, essendo contraria al matrimonio ed a qualsiasi altro vincolo.

Oggi, sia Arianna che Giacomo, si trovano negli Stati Uniti, in una prestigiosa università e insegnano archeologia e cultura atzeca.

Due anni dopo l’inizio della loro nuova vita, sono diventati il papà e la mamma di una bambina dai capelli neri e dagli occhi verdi.

Forse tanto girare oltre che a mettersi alla prova ed a collezionare successi è servito ad Arianna per trovare se stessa.

Una stabilità trovata, l’inizio di un nuovo cammino che ha tolto la tristezza dal volto di Giacomo ed ha illuminato la vita di entrambi…

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