Nel mondo dei sogni, viviamo un’identificazione perfetta fra la nostra coscienza e le nostre percezioni. In tale stato, pertanto, non esistono vie di fuga o strategie di controllo dell’esperienza. Nel mondo onirico, (non) si può scegliere soltanto fra l’euforia dell’estasi e il dolore dell’incubo. Tertium non datur.
È nello stato di veglia che, invece, è possibile prendere distanza dalle proprie percezioni. È importante dunque non assolutizzarle, considerarle per quello che sono, ossia eventi esposti allo scorrere inesorabile del tempo. Nulla di ciò che ci ac-cade è assoluto: non c’è nulla che non possa essere giustificato dal passato o assolto dal futuro.
La libertà dell’uomo è parte integrante della vita non onirica della coscienza. È necessario esserne consapevoli: grazie alla libertà, noi possiamo essere più forti del potere che ci opprime. Anche se quel potere dovesse opprimerci dall’interno stesso della nostra mente.
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