Stress post-Natale, riflessioni (terza ed ultima parte)

DI PINA COLITTA

Ancora sullo stress post Natale ma con una riflessione sentita e di
grande afflato emotivo perché inizio con il dire delle persone che non
possono godere delle feste perché non stanno bene…Si per quelle
persone che si son vissute un Natale allettato, un Natale in ospedale
per accudire una persona cara, un Natale scombussolato da un
improvviso problema di salute.

Anche qui oltre lo stress del momento
difficile, entrano in scena le “sante” aspettative su questo periodo
dell’anno, aspettative che sono alte, altissime al punto che non si
vuole assolutamente che qualcosa sia imperfetto, neanche la salute. In
questo caso dare consigli è assolutamente fuori luogo perché la salute
è un bene insostituibile e nulla può compensarlo.

Eppure mi viene in
mente un quesito: tenere compagnia ad una persona malata, stare vicino
a qualcuno che necessita di un aiuto non forse potrebbe essere uno dei
regali che meglio rispecchia il Natale? Non penso che esista un
regalo, per quanto costoso e originale, che possa superare il tempo
speso ad esprimere affetto verso qualcuno, scaldando il nostro cuore
così come quello degli altri! E qui nasce spontanea un’altra domanda:
e se le persone ammalate fossimo noi?

Abbandonarsi al bene di noi non
è forse una continua ricerca ad essere ottimisti per il futuro? Non
potevo non fare anche una brevissima riflessione sulla tristezza che
può capitare a chi ha vissuto un lutto nel periodo di Natale. E’ dura
davvero per chi sente la mancanza di una persona cara, è dura perché,
inevitabilmente, tornano alla mente i momenti condivisi, insieme alle
piccole abitudini e a tutto ciò che ha sempre caratterizzato il Natale
con qualcuno a cui si è voluto bene.

Come potrebbe essere diversamente
se il Natale è una di quelle occasioni in cui si sta in famiglia? E
qui io farei entrare in scena la signora delle signore, madame
“Condivisione” per cui, quando possibile, potrebbe essere un beneficio
trascorrere le feste circondandosi di persone a cui si è legate, amici
o persone a cui si vuole bene. Nessuno mai potrebbe suggerire di non
pensare a chi non c’è più e di non provare nostalgia… Cosa
impossibile!

Eppure almeno l’affetto di chi ci vuole bene potrebbe
aiutare a pensare al presente e al futuro. E non potevo non concludere
con la regina dello stress per cui per ultima, ma non ultima, farò
cenno alla depressione post vacanze… Ecco nonostante ne conosca le
concause, stento sempre a crederci quando, ci sia sempre in agguato la
depressione, nonostante che le feste siano andate benissimo e si è
riusciti in tutti i propositi, rilassandosi ed evitando i litigi, e
trascorrendo anche del tempo solo con coloro a cui si vuole bene.
Forse aver vissuto dei giorni magici, circondati dall’amore e
dall’affetto delle persone amate e soprattutto riposandosi, rende più
complicato tornare al ritmo di tutti i giorni?

Forse per chi vive lontano dai propri cari è faticoso lasciarli ogni
volta con un abbraccio che vorrebbe fosse eterno? Insomma la ripresa
della vita quotidiana, dopo un periodo di vacanza, è quasi sempre
difficile e stressante soprattutto nei primissimi giorni di ripresa.

Non potrebbe essere positivo per osteggiare questo tipo di stress
tenersi uno o due giorni prima della fine delle vacanze per
riabituarsi gradualmente ai ritmi scolastici o lavorativi? E così
riprendere, magari, con un buon ritmo sonno-veglia, facendo dei pasti
regolari, non eccessivamente calorici per aiutare il corpo e la mente.
La ripresa resta comunque un momento difficile? Ovviamente si! E
allora? Siamo alla resa dei conti? Sì, i buoni propositi valgono solo
allo scopo di darci la carica e di affrontare con slancio ed
entusiasmo questo “nuovo” anno, ma mai esagerare ponendosi troppi
obiettivi tutti un assieme…

E sapete perché? Perché il nostro antagonista
nella favola dei buoni propositi, il caro “fallimento” potrebbe essere
dietro l’angolo. Un proposito al giorno toglie mister Stress di torno!
Ma se non è possibile che sia nostro amico!

“Ci sono persone talmente abituate a vivere lo stress da non ricordare
più com’era la vita senza.”

“La verità è che lo stress non viene dal tuo capo, dai tuoi figli, dal
coniuge, dagli ingorghi del traffico, dai problemi di salute, o altre
circostanze. Proviene dai tuoi pensieri su tutte queste cose.”

Andrew Bernstein, ibidem

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