DI GIOVANNI BOGANI
Sara torna verso casa, ma non è che una tappa, di questo continuo oscillare che è stata la sua vita.
Pensa alle parole di suo padre, alla sua voce. “Fuggi via, per cercare la voglia di tornare”. Lei è andata, è tornata, è andata ancora più lontano. Ha preso un aereo, è andata in America, e non ne ha avuto paura.
Sara ha fatto l’amore, qualche volta di slancio, qualche volta di passaggio, qualche volta per solitudine, qualche volta per amore.
A volte se ne è andata, senza rimpianti, da storie che sembravano infinite. A volte le sembra di avere vissuto così tante vite.
Sara a cinque anni ha scoperto le parole, il loro sapore, il loro odore, la loro concretezza, come terra fra le dita. A dieci ha scoperto la realtà. A quindici ha scoperto l’amore. A vent’anni ha mescolato tutto, per vedere che cosa succedeva. Adesso, nella terra di nessuno fra i vent’anni e il futuro, prova a scoprire se stessa. Col timore di scoprire che era tutto sbagliato, che si deve ogni volta ricominciare.
Sara cammina indomita, nelle strade di Roma, sorpassa ristoranti che hanno già i tavolini all’aperto, anche se è gennaio, e kebabbari mesti con le luci al neon, e un pakistano dietro il bancone. Sara si sente forte. La felicità è una scelta, e io la saprò scegliere, pensa. Poi guarda assorta verso i suoi piedi, per non fare vedere a nessuno che non è così sicura.
Ieri notte le risate, il vino, il ragazzo che come lei vuole fare l’attore, bello come una statua rinascimentale, e pieno di speranza, di forza vitale, di arroganza naturale e tenerissima. Ieri notte si sono frugati, come se avessero dovuto scoprire qualche segreto l’uno dell’altra.
Non so qual è la tua voce, Sara. La tua voce vera, quando sei sola. La tua voce vera, quando sei con il ragazzo bello, e gli parli. Non so neppure la tua voce quando indossi una maschera, e reciti, e finalmente ti senti vera. Non so nulla di te, mi rendo conto.
Sara, mentre cammina lungo una delle strade di Roma, pensa che ancora per un po’, per un po’ di anni, ha il futuro fra le dita.
Io, in questa notte di cucina, penso che nelle tasche non ho futuro, lo cerco fra i fazzoletti di carta, ma non trovo niente. La sabbia nella clessidra è quasi tutta discesa.
Immagine tratta dal web
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