Dopo la Francia di Macron, il prossimo paese a seguire potrebbe essere il Belgio, dove il numero di contagiati ogni 100.000 abitanti è il più alto nell’UE.
Ospedali pieni e personale insufficiente: a Liegi addirittura si è deciso di lasciare in corsia i medici contagiati ma asintomatici. Una scelta che la dice lunga sul livello di emergenza nel Paese.
Con questo senso di urgenza i leader dell’UE, si riuniscono giovedì in un vertice online per tentare di coordinare la risposta alla crisi sanitaria che non sta risparmiando nessun paese.
“Ogni giorno conta – afferma a Euronews il presidente del Consiglio europeo Charles Michel-. È estremamente urgente migliorare l’efficacia della nostra risposta alla pandemia”.
L’UE vuole coordinarsi sulle strategie di vaccinazione e sui test comuni.
“Finora avevamo solo i famosi test PCR, che sono test che richiedono diverse ore prima di poter ottenere i risultati. I test rapidi possono cambiare la cose. Possono cambiare la nostra strategia ed è per questo che dobbiamo collaborare all’approvazione dei test rapidi e al loro riconoscimento reciproco. Ciò potrebbe anche aiutarci a ripristinare la libera circolazione delle persone”, conclude Michel.
Il presidente del Consiglio europeo insiste sulla necessità di implementare dei piani di vaccinazione per dare le prime dosi disponibili a coloro che ne hanno più bisogno.
Tuttavia, la Commissione europea sostiene che il vaccinonon sarà disponibile per tutta la popolazione europea prima del 2022.
Quello di giovedì è il primo di una serie di incontri che, su suggerimento della Cancelliera tedesca Merkel, avranno luogo ogni settimana.
I leader europei dovranno confrontarsi spesso per evitare le divisioni che hanno portato a una risposta europea frammentata durante la prima ondata. Il tutto per limitare la perdita di vite e di mezzi di sussistenza per i cittadini europei.