Thomas Moran, Entrance to the Grand Canal, Venice

DI ILARIA PULLE’DI SAN FLORIAN

Thomas Moran è un pittore statunitense affiliato alla corrente della Hudson River School, il quale si specializza nella rappresentazione di inconsueti e selvaggi paesaggi americani – celebri le sue vedute delle Rocky Mountains – e nel 1871 figura tra i membri della spedizione geologica di Ferdinand Hayden e William Henry Jackson che porterà alla creazione del Parco Nazionale di Yellowstone.

La varietà dei contesti riprodotti, grazie a cui raggiunge un’ottima fama, fa sì che le sue opere siamo esposte anche al Congresso degli Stati Uniti, mentre uno dei suoi quadri avente ad oggetto il Grand Teton, The three tetons, presenzia tuttora nello Studio Ovale, lo studio dalla caratteristica forma ellittica, noto come ufficio personale del Presidente degli Stati Uniti d’America, e nella stessa catena montuosa, il Monte Moran presenta tale denominazione proprio in suo onore.

La passione per gli acquerelli, che coltiva fin da ragazzo, gli permette, verso la metà dell’Ottocento, di cimentarsi in illustrazioni che inducono a comprenderne il precoce ed evidente talento artistico, mentre la consultazione di libri illustrati dell’epoca lo porta a conoscere il pittore William Turner.

Moran rimane più che colpito: letteralmente conquistato dal’autore londinese, nel 1862 si reca assieme al fratello presso la National Gallery di Londra per vederne i lavori dal vero e copiarli.

Si tratta di dipinti che lo segnano profondamente, e ciò risulterà palese nelle eclatanti manifestazioni esplicitate, talvolta praticamente ripetute, nelle sue tele.

E proprio come Turner, Moran non può esimersi dal guardare Venezia con il medesimo sguardo.
Con quegli stessi occhi ne catturano la differenza tra i riflessi sull’acqua e la solida architettura dei monumenti.

Gli elementi che hanno affascinato Canaletto e Bellotto, Ciardi e Turner, e tanti altri, sospesi tra cromatismi e sontuosità, si riflettono nella stesura materiale di una pittura a tratti nitida e a tratti velata; con le imbarcazioni in primo piano, gioiosamente indagate attraverso una molteplicità di sorprendenti dettagli, all’immagine della Basilica di San Giorgio Maggiore sullo sfondo, mascherata da una leggera foschia in grado di trasportarne l’immagine in una dimensione simil onirica.

Del resto, è fuor di dubbio, come la città lagunare si presti sia ad affascinanti interpretazioni che ad inconsuete raffigurazioni: molti avranno in mente l’immagine del pittore in acqua, intento ad immortalarne una suggestiva visione, che molti riconducono ad una delle tante eccentricità del geniale Salvador Dalì, quando è invece il pittore rodigino Alberto Cristini, inventore della nuoto-pittura, il quale talvolta si esibisce nelle sue suggestive Cornici d’acqua…

Thomas Moran 1837 – 1926
Entrance to the Grand Canal, Venice (1915)
Olio su tela (50,8 x 76,2 cm)
Collezione Privata

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