INCONTRARE UN MAESTRO
Tra Insegnante e Maestro c’è una differenza sostanziale.
L’esperienza dell’insegnamento e della scuola non ha a che fare solo con il sapere.
Uno degli aspetti più importanti della formazione è invece il rapporto con il desiderio.
Fino a quando si tratta di mera “trasmissione del sapere”, imparare è meccanico, arido, pesante.
È l’incontro con la passione per il sapere a fare la differenza: questa passione è sempre incarnata in un Maestro, che fa testimonianza del proprio amore, unico e particolare, per il sapere.
L’incontro con un Maestro può essere decisivo nel corso della nostra vita: può orientare le nostre scelte, farci scoprire un interesse mai provato prima, dare un nuovo senso alla nostra esistenza.
Un tempo, ancora negli anni venti del Novecento, in Germania, nelle università era in voga una pratica da noi poco diffusa: gli alunni erano soliti frequentare corsi presso diverse università, diversi luoghi del sapere: un semestre a Tubinga, uno ad Heindelberg, un anno a Berlino, fino ad incontrare un docente che potesse divenire un Maestro, qualcuno che potesse segnare un momento di discontinuità, di torsione, nella loro formazione.
L’incontro con un desiderio incarnato, divenuto passione, dedizione e testimonianza, può essere il fattore decisivo per animare il nostro desiderio, altrimenti sopito, come nascosto sotto il velo di una routine anonima e burocratica.
Chi ha incontrato un Maestro lo sa: un Maestro diviene una figura indimenticabile, sempre viva dentro di noi.
Chissà che dedicare molti anni alla formazione, oltre alle logiche della didattica, possa inconsciamente riflettere questa necessità: quella di fare almeno una volta un incontro vero con un Maestro.
Per approfondire:
Massimo Recalcati – L’ora di lezione.
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