Tra sogno e realtà

DI RICCARDO ANCILLOTTI

 

Lui aveva la gola secca !
Annalisa, gli stava davanti, in piedi, appoggiata alla portiera della sua ‘Panda rossa’. Li proprio all’altezza di quel graffio vicino lo specchietto retrovisore e si vedeva chiaramente che quel ‘regalo’ fatto da qualche ignoto benefattore stava prendendo la ruggine.

Lei però non gli fece notare che; “…Se lo avessi fatto riparare subito come avevi promesso!…?”. Non diceva niente. Forse perché si era dimenticata, ancora una volta, di rinnovare il ‘bollo’ ormai scaduto!..?
Sorrideva tranquilla.
Giocherellava con il mazzo di chiavi, che teneva fra le dita, mentre indossava quell’abitino ‘turchese’, con il ‘foulard’, che ne metteva in risalto i lineamenti, gli occhi e le dolci forme sinuose.

Erano, almeno dieci anni che non gli si presentava davanti vestita così ed era come se quell’abito le creasse tutto intorno un alone primaverile di freschezza.
Annalisa, continuava ad accarezzare le chiavi e ad ogni movimento delle dita quell’alone prendeva sempre più forma….consistenza!

Conquistava gradualmente spazio. Infine si separava dal grigio, che il tardo imbrunire inesorabilmente aveva fatto calare su di loro!
La gola di Rodolfo, continuava ad essere secca….asciutta!
Le mani di Annalisa continuavano la loro danza, in compagnia, di quei pezzetti metallici lucenti…
“Mi dispiace!… Non ci siamo capiti nel momento giusto!..” disse con il suo solito tono, puntualmente chiaro e preciso. “..Forse, lei avrà più fortuna di me!…?” aggiunse, poi, lanciando un benevolo sorriso alla destra di Rodolfo.

Lui girò lo sguardo e vide Giulia, che elegantemente vestita, ricambiava il sorriso, senza fare niente per nascondere, o mitigare, la propria prorompente sensualità, liberata dopo anni di ‘cassaforte’…
Oramai anche le labbra di Rodolfo, erano secche…La lingua incredibilmente asciutta!… In quelle condizioni, nessun suono poteva uscire dalla sua bocca!…
Voleva parlare ad Annalisa,…a Giulia, ma….niente! Le parole proprio non venivano! ‘Quale? …quando?…Non lo so!..Aspetta!

Aspetta, ancora un po’! ?., ma il suono della voce non partiva e intanto Annalisa, ignorando la sua presenza si avvicinava sorridendo a Giulia… Le dava la mano dicendo ‘Addio!..’
Girò ancora la testa di colpo e sentì….un morbido cuscino carezzagli l’orecchio e la guancia….allora aprì gli occhi !

Si era svegliato finalmente! Era stato solo un sogno….
Rodolfo aveva veramente la bocca asciutta. Sospirò profondamente. Si alzò e si recò in cucina. Aveva una sete indicibile!.. Bevve due bicchieri d’acqua , quasi d’un fiato. Poi guardò l’ora; erano le 4 e 45.

Ritornò verso la camera, affacciandosi solo per un attimo a quella della figlia….!..?
Tania non era rientrata…Cosa era successo ! ?..
Nel bagno non c’era?…No.. Dove cercare ? Dagli amici…
Macchè!… Nessuna delle amiche possedeva un telefono fisso, solo cellulari…! Maledetti i cellulari !.. Non una agenda…. Non uno straccio di foglio dove poter rintracciare il numero di Vania…Manila… o di qualcun altro, accidenti.

Luciano!..?… Certo, a casa di Luciano, poteva telefonare !..
Pochi attimi e il numero era fatto!…. Il telefono squillò a lungo e poi una voce femminile che sembrava provenire da una caverna rispose;
“Parlo con Masi ?” chiese Rodolfo
“Si…chi parla?”
“Sono il Velasco, signora!…Il babbo di Tania!… Mi scusi per l’ora, vorrei parlare con suo figlio, se è possibile !?” ansimò Rodolfo.

“Rodolfo, sono Vania!.. Cosa c’è?.. E’ accaduto qualcosa ?” Fu la risposta preoccupata.
“Vania?…Tania, non è rientrata a casa e non si è fatta sentire! Non è cosa da lei. Sono preoccupato!… Sai se aveva qualche appuntamento ?”,
“Non ne ho idea…Faccio un giro di telefonate, ma tu stai tranquillo !” fu la risposta della ragazza.

Rodolfo, non mantenne la calma però. Adesso gli tornavano alla mente le parole del Galli, sulla possibilità che Tania, si mettesse nei pasticci, cercando il nome dell’amante della sua amante.
Chiamò Pietro, ma questi non rispose. Forse aveva il ‘turno di notte’…No. Non poteva essere! Si erano lasciati a mezzanotte, quindi!..?

Poteva non essere in casa per mille altri motivi, ma per Rodolfo, il motivo era solo una; Tania!
Scese in strada e salì in auto. Non poteva stare fermo ad aspettare. Anche se non aveva un’idea precisa dove poter cercare la figlia!
Girò, per qualche minuto per le strade deserte della città.

Ogni tanto vedeva qualcuno ed ogni sagoma che intravedeva sperava inutilmente che si trasformasse in Tania!
Poteva essere stata vittima di un’amnesia ? In certi momenti era il male minore che si augurava!.. Un incidente stradale?.. Un’aggressione?… Meglio non pensarci!… Ma era difficile, sempre più difficile, ogni minuto che passava…

Poi all’improvviso intravide una figura su il lungarno!?…Possibile, che fosse l’auto di Tania?.. parcheggiata casualmente fuori posto!?…Si avvicinò.
Era proprio la sua… Che ci faceva lì ?… Non era da lei abbandonare l’auto così..
Il dubbio, gli si trasformò immediatamente in una certezza atroce…

Qualcuno l’aveva rapita!…Meglio non pensare ai motivi, ma correre subito alla Polizia !…
Detto fatto. Un’auto della ‘Stradale’ si accostò alla propria chiedendo:
“Qualcosa non va ?”… Perché queste auto sono parcheggiate qui?.. Un guasto ?” domandò un agente senza scendere dall’auto.
Rodolfo, ansimò. Riprese fiato e si avvicinò al poliziotto.

“Papà..?… Ma cosa ci fai qui a quest’ora ?”
La voce di Tania, che stava arrivando alle sue spalle lo interruppe, un attimo prima di aprire bocca.
Fu l’imprevisto più piacevole che gli fosse mai capitato…!

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