DI ANTONIO MARTONE
C’è bisogno di tanto lavoro! Ci si guarda dentro alla ricerca di qualcosa che sia solo nostro ma ovunque si osservi si trovano tracce d’un passato brulicante di spettri vaganti: le parole udite, gli innumerevoli volti di tempi lontanissimi, le separazioni, i lutti, gli errori fatti, le scelte che non rifaremmo…
C’è bisogno di tanto lavoro! Rovistare con dita fragili all’interno di ricordi affastellati, seppelliti su vari strati, come reperti di città millenarie. Cerchiamo ciò che è nostro ma troviamo soltanto rovine di templi caduti!
Ci accorgiamo d’esser stati ingannati. Siamo stati traditi si, dagli altri che hanno creduto di amarci, da noi stessi che credevamo di amare, dal tempo che ci ha blandito per poi abbandonarci, lasciandoci nel cuore soltanto possibilità irrealizzate – monche e manchevoli come un’estate senza sole.
C’è bisogno di tanto lavoro! Come nei sogni, la mente è un cimitero di passioni insensate. Dargli una direzione, costruire su ciò che è ancora abitabile, utilizzando magari i materiali di ciò che non lo è più, è il nostro impegno più grande.
Un impegno quotidiano, destinato a non concludersi mai.
C’è bisogno di tanto lavoro!
Immagine tratta da Pixabay
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